Oggi 21 gennaio in Campania, secondo la decisione del Tar, vi è stato il rientro a scuola delle quarte e quinte elementari, poiché è stato dichiarato che la nostra attività scolastica può adeguarsi alle disposizioni nazionali.
La decisione è invece rimandata al massimo al 23 gennaio per quanto concerne le scuole medie, anche se il loro ritorno a scuola sarebbe previsto per lunedì 25 gennaio.
Per quanto riguarda invece le scuole superiori la decisione verrà presa dopo il 23 gennaio, bisognerà vedere quali saranno i risultati delle verifiche dell’Unità di Crisi.
La Regione Campania presto emanerà un’ordinanza che riassumerà tutte le decisioni relative alla scuola e soltanto i sindaci e le autorità sanitarie locali potranno prendere decisioni diverse legate ai contesti territoriali.
Dunque la decisione del Tar contrasta nettamente quella del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale sostiene invece fortemente la didattica a distanza. Inoltre la decisione del Tar ha trovato l’appoggio del team di Pillole di Ottimismo, un’associazione nata con lo scopo di fare corretta divulgazione scientifica sul Covid-19.
E così non solo in Campania ma anche in altre regioni man mano stanno rientrando nelle aule.
Per esempio in Abruzzo dall’11 gennaio hanno ripreso le lezioni in presenza le scuole superiori.
In Basilicata invece è bloccata l’attività in presenza fino al 30 gennaio.
A Bolzano, in Alto Adige il rientro per le superiori è cominciato dal 7 gennaio.
Anche in Calabria il Tar ha accolto il ricorso, dunque gli studenti delle elementari e delle medie rientrano a scuola.
In Emilia Romagna fino al 24 gennaio rimarranno aperte materne, elementari e medie, mentre per le superiori proseguirà la didattica a distanza.
Umbria: didattica esclusivamente a distanza fino al 23 gennaio nelle scuole superiori
In Lombardia è già dal 7 gennaio che le scuole dell’infanzia e del primo ciclo hanno fatto il loro ritorno tra i banchi di scuola.
La ministra Lucia Azzolina ci tiene però ad avvertire: “le Regioni riflettano bene sulle conseguenze per studenti e famiglie”.