Il noto attore americano Richard Gere interviene nella vicenda della Open Arms, Ong che ha come obiettivo la salvaguardia delle persone che fuggono le guerre, le persecuzioni e la povertà.
Richard Gere, assieme a Chef Rubio, è salito sulla nave nella giornata di ieri per dare sostegno alla Open Arms.
121 i soccorsi finora a cui si aggiungono i 39 migranti salvati nella notte. La situazione si fa sempre più critica, dal momento che il numero delle persone a bordo è in aumento e che si è ancora alla ricerca di “un porto sicuro dove sbarcare” – come ribadisce il fondatore della Open Arms, Oscar Camps.
9 giorni ormai in cui la nave vaga senza l’autorizzazione allo sbarco, in un tempo in cui nessuno Stato sembra volersi far carico del problema, dopo che Italia e Malta l’hanno negata e la Spagna si è del tutto disinteressata della vicenda.
I due testimonial d’eccezione avrebbero lo scopo di smuovere le coscienze dell’opinione pubblica, motivo per cui hanno partecipato anche ad una conferenza stampa all’aeroporto di Lampedusa, in presenza del fondatore della Ong spagnola e del suo presidente italiano, Riccardo Gatti.
Richard Gere commenta le condizioni in cui versano i migranti:
“A bordo la situazione è grave, ci sono persone che vivono ammassate tra di loro e se la condizione non è peggiore è grazie ai volontari della nave” riporta l’attore statunitense.
Continua dicendo: “Tutti noi che siamo saliti a bordo e abbiamo potuto notare che le 121 persone sono state accudite bene dalla Open Arms, mangiano 3 volte al giorno e sembra che stiano bene. Poi ti rendi conto che sono sulla barca strettissimi, il contatto fisico è ravvicinato e c’è un rumore forte. E’ ovvio che l’equilibrio è pronto a rompersi per cui questa situazione deve essere interrotta adesso. La situazione e’ grave, molte di queste persone sono state già su delle barche, sono state riportate in Libia e torturate e poi di nuovo in viaggio. Se non ci fosse stata l’Open Arms queste 121 persone sarebbero morte. Queste persone non hanno la visione del futuro, hanno solo l’immediata esigenza di lasciare il posto degli orrori dove sono stati in Libia e sono pronti a morire per fare questo”.
“Non sono italiano e sono restio a parlare della situazione politica italiana odierna. Anch’io vengo da un Paese dove la situazione politica è bizzarra e dove viene demonizzato chi arriva dal Messico, da El Salvador, da Panama, dall’Honduras. Sembra che ci sia una generazione di politici che mette la propria energia nel dividere le persone, come se nel dividere ci fosse del guadagno, che è una cosa idiota. Ma siamo tutti interdipendenti” -commenta l’attore rimandando ai terribili fatti di El Paso e Dayton in cui lo stesso Trump, presidente Usa, è stato accusato di alimentare l’odio tra popoli.
In conferenza stampa è stata annunciata la presentazione di un esposto alla Procura di Roma e a quella di Agrigento per verificare se quanto sta accadendo non costituisca un reato di qualche specie.