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Riaprono gli impianti sciistici, arriva l’ok del Cts

Finalmente per gli amanti degli sci l’attesa è finita. Nelle regioni zona gialla riaprono gli impianti sciistici, mentre quelle in zona arancione devono attendere ancora per riaprire i battenti. È arrivato l’ok del Cts, chiarendo però questa limitazione per le regioni con un indice Rt ancora a rischio. Il provvedimento dovrebbe essere ufficializzato nel fine settimana ed entrerà in vigore dal prossimo 15 febbraio.

Riaprono le strutture sciistiche: dubbi e incertezze

La cosa da chiarire è se sarà consentito sciare solo nella propria regione oppure sarà consentito spostarsi? Ricordiamo che la fine della limitazione che riguarda lo spostamento tra regioni è fissata proprio per il 15 febbraio, a meno che non ci sarà una proroga in tal senso.

Inoltre, con la crisi di Governo, a chi spetta assumere tali decisioni? Una situazione che inevitabilmente lascia i gestori delle strutture sciistiche in uno stato di incertezza.

Chiaramente, appare oramai scontato, il tutto riapre in totale sicurezza. È previsto un numero limitato di skipass giornalieri vendibili, proprio per evitare un’eccessiva presenza di persone sui campi da scii. Inoltre è possibile acquistare i biglietti online, in modo tale da non creare code ed assembramenti all’ingresso.

I gestori degli impianti e le autorità di Pubblica Sicurezza, vigileranno affinché tutto si svolga in massima sicurezza, rispettando le norme anti covid.

Una vera e propria boccata d’ossigeno per gli operatori della montagna. Basti pensare che alcune strutture sono rimaste chiuse da quasi un anno, dal primo lockdown del marzo 2020.

Resta però indispensabile sapere se dal 15 febbraio sarà consentito spostarsi senza alcuna limitazione. Infatti, il presidente dell’associazione nazionale esercenti funiviari, Valeria Ghezzi, afferma: “Mi rifiuto di pensare che le imprese interrompano la cassa integrazione per i propri dipendenti e poi venerdì prossimo ci dicano che non tolgono il divieto di spostamento. Sarebbe inaccettabile. Già i danni sono stati numerosi e le aziende sono in crisi di liquidità”.