Riapre il Museo Archeologico di Stabia; il nuovo allestimento del Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”; un percorso ampio, arricchito con nuovi elementi che cattureranno l’attenzione dei visitatori.
A differenza di Pompei ed Ercolano, Il Museo Archeologico di Stabia rinasce dopo l’eruzione del 79 d.C.: la salvezza del sito è stata assicurata dalla posizione centrale in cui esso si trova, all’interno della rete viaria dell’epoca.
Le sale del Museo Archeologico di Stabia sono provenienti dalle ville del territorio stabiese; si tratta di cinquecento reperti esposti tra dipinti murali, arredi in marmo, suppellettili in ceramica e bronzo.
Oltre a tutto ciò, saranno esposti ulteriori 125 reperti, sequestrati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e restituiti al Parco Archeologico di Pompei. Il percorso inoltre, è arricchito grazie a nuove tecnologie che permetteranno di implementare l’accessibilità culturale delle opere e dei contenuti fruibili.
I sei dispositivi multimediali posizionati lungo il percorso raccontano, grazie ad una vera e propria “immersione partecipativa” le relazioni che intercorrevano tra la città antica e quella contemporanea.
Si racconta di un sito archeologico straordinario, l’antica Stabiae, due volte distrutta e due volte rinata.
Di suggestiva bellezza gli apparati decorativi delle ville marittime ritrovate sulla collina di Varano. Restituiti così com’erano allora da moderne proiezioni multimediali, i paesaggi di Ischia, Capri, della penisola sorrentina, di Capo Miseno e delle verdi montagne circostanti che fanno da sfondo.
Il Museo Archeologico di Stabia è un fiore all’occhiello della storia campana, il più antico sito reale borbonico, oggi sede del prestigioso Museo.
All’inaugurazione del nuovo percorso museale era presente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha dichiarato: “Un sito unico che, grazie al lavoro di tutti, torna a splendere e ad offrire ai cittadini e agli appassionati un’offerta incredibile di testimonianze storiche di grandissimo rilievo”.
Insieme al ministro della cultura presenti anche il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, il direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e la direttrice del museo D’Orsi, Maria Rispoli.