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Riapertura al 18 maggio: le direttive per vincere il Covid

Questa sera il presidente Giuseppe Conte, in vista del nuovo provvedimento sulla fase 2, parlerà agli italiani, fornendo nuove direttive in merito alla riapertura del 18 maggio.

Un nuovo Dpcm, che sarà però accompagnato da un decreto legge, che consterà di un solo articolo, in grado di restituire alle Regioni i poteri per riaprire le attività dopo il lockdown, soltanto qualora i dati siano in linea con il monitoraggio del ministero della Salute.

Dal 18 maggio l’Italia tornerà a respirare, tornerà a vivere, si riapriranno le attività commerciali, si potrà circolare regolarmente all’interno delle proprie regioni di residenza senza alcuna autocertificazione, questa data sarà ricordata come lieta e tanto attesa.

Oggi alle 12 il Presidente Conte illustrerà il decreto riapertura in consiglio dei ministri, insieme ai presidenti delle Regioni e ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza farà il punto della situazione. Si studieranno le tabelle e i grafici del monitoraggio del rischio Sars-Cov-2, seguendo i 21 punti previsti dal decreto del ministro della Salute.

Bisogna ancora essere cauti.

Si tornerà, in seguito alla riapertura, a circolare liberamente si potranno rivedere gli amici, ma bisognerà ancora rispettare le regole base per scongiurare i contagi:

  • distanziamento sociale,
  • obbligo di usare le mascherine negli ambienti chiusi e quando non è possibile mantenere le distanze
  • divieto di uscire di casa in presenza di sintomi riconducibili al coronavirus.

Le regole serviranno anche a garantire la sicurezza nei luoghi pubblici, la riapertura rivoluzionerà le abitudini degli italiani.

Si potrà tornare all’interno di bar e ristoranti, contingentati gli ingressi in base all’ampiezza del locale.

I ricercatori dell’Inail e dell’Istituto superiore di sanità hanno stabilito che la superficie destinata a ciascun cliente debba essere pari a quattro metri quadrati. Per quanto riguarda i ristoranti, la regola base è di mantenere la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro, tra commensali basta ci sia distanza sufficiente ad evitare le trasmissione di droplets, ciò implica che non si possano effettuare buffet, ma che bisognerà munirsi di menù di carta e di camerieri con guanti e mascherina.

Riapertura anche per i negozi, dove i vestiti non dovranno essere sanificati, prove con guanti e dispenser, obbligatorio alle casse. I centri commerciali e gli outlet vedranno dimezzarsi i posti nei parcheggi e gli ingressi saranno contingentati. Gli ascensori saranno limitati ai portatori di handicap, si useranno scale mobili. Le panchine saranno dotate di adesivi che indicheranno l’obbligo di mantenere le distanze. Numeretti per le file, per evitare imbarazzo o disagio, riapriranno anche i mercati, che si dovranno svolgere in aree circoscritte e vedrà una limitazione nel numero di banchi ammessi.

Cosa accadrà in seguito alla riapertura? Saremo in grado di rispettare il distanziamento sociale cambiando radicalmente le nostre abitudini?

Soltanto il tempo potrà rispondere, l’importante è non sottovalutare mai la situazione, affinché non esploda nuovamente, e più ferocemente, la pandemia.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II