Riaperto l’ospedale Ascalesi, farà parte del Polo Oncologico Mediterraneo insieme al Pascale e al CROM (Centro di Ricerche Oncologiche di Mercogliano).
Il primo giorno della fase due è stato segnato da un evento molto importante per la sanità napoletana.
L’ospedale Ascalesi era stato inserito tre anni fa tra gli ospedali da dismettere, ha invece riaperto con lo scopo di alleggerire le liste d’attesa per visite e interventi del Pascale.
Un passo importante volto anche a contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria.
Il vecchio ospedale, che si ricorda essere un ex convento del 1600, era stato negli anni vittima non solo del tempo ma anche di atti di vandalismo che avevano portato alla sempre più evidente decadenza della struttura.
Decadenza, che, si era nel tempo trasformata nell’ impossibilità di garantire la migliore assistenza ai pazienti.
In seguito ad una serie di interventi di ristrutturazione, l’Ascalesi cambia faccia e riapre al pubblico con degli ambulatori oncologici.
Questo solo il primo passo di un progetto molto più vasto, diventare cioè parte integrante del più grande polo oncologico del Mezzogiorno, il polo Mediterraneo.
La posizione in cui si trova questo ospedale è ottimale per tutti coloro che arrivano da Napoli e dalla Provincia, in quanto facilmente raggiungibile.
Da ieri, giorno dell’inaugurazione, sono cominciate le visite specialistiche presso gli ambulatori e una nota del direttore del Pascale Attilio Bianchi rende noto che lo scopo è quello, entro la fine di quest’anno di garantire presso l’Ascalesi attività chirurgiche e continuità dell’assistenza. E’ stato, inoltre, avviato un finanziamento per consentire il rinnovo completo della Radioterapia, che non aveva mai smesso di fuzionare.
Gli ambulatori oncologici non sono stati gli unici a ripartire, sono infatti già attivi gli ambulatori di telemedicina, come la fisioterapia, e i teleconsulti, percorsi psicologi, per ora da remoto. Quando la Fase due sarà terminata la Struttura di Psicologia è già pronta a dare supporto ai pazienti oncologici, attraverso laboratori di pittura, scultura, musica, danza, teatro, fotografia che sono stati denominati Laboratori dell’Anima.
Lo scopo è quello di promuovere il benessere del malato in tutte le sue forme e in tutte le sue possibili integrazioni.
La fase due della sanità napoletana parte dalla struttura di Forcella e diventa la porta d’ingresso della rete oncologica campana.