Shock a Porta a Porta. Matteo Renzi, leader della neonata Italia Viva, sgancia la bomba nel salotto di Bruno Vespa e propone una vera e propria rivoluzione costituzionale.
Come gli Usa: riforma costituzionale per il Presidenzialismo
Ancora non è ben chiaro, forse resterà soltanto una provocazione ed un’occhio strizzato alla destra. Matteo Renzi però svia gli argomenti, confonde le acque e mescola le carte in tavola. Alla fine viene fuori uno show. Una commedia portata avanti dinnanzi alle telecamere, che torna e ritorna come quasi sempre nella politica. Ci si lancia sul Presidenzialismo. Un modello targato Stati Uniti, con l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (cosiddetto Premier). Una proposta che riporterebbe in pratica un Re, anche se Renzi lo chiama “Sindaco d’Italia” e lo propone già al posto di Conte.
Insomma un piano per portare avanti questo governo. Un piano di riforme, da approvare di qui a breve; ed anche un governo di scopo. Tutto insieme in una “puntata calderone” in cui il leader infila un po’ di tutto. La sensazione, al termine della puntata, è che il governo regga e che si stia lavorando ad altre soluzioni solo come paracadute. La proposta del “Sindaco d’Italia” sarebbe quindi soltanto un modo tutto renziano di strizzare l’occhio a quella destra ed a quell’elettorato che da sempre è d’accordo sull’elezione diretta.
Il Sindaco d’Italia: un modello storicamente lontano
E’ una proposta storicamente lontana, con un modello assai distante. In Europa l’elezione diretta dell’esecutivo non esiste. Il Presidenzialismo è, infatti, una forma di Stato che appartiene ad un periodo storico totalmente differente e mai veramente applicato. Il Semi-Presidenzialismo, invece, è in vigore in Francia. Nella transalpina gli elettori sono, infatti, chiamati ad eleggere direttamente il Capo dello Stato (l’equivalente del nostro Presidente della Repubblica), mentre il sistema di elezione dell’esecutivo è di matrice partitica.
La proposta uscita dalla bocca di Matteo Renzi vorrebbe una pesante modifica costituzionale. Una cosa troppo grande per questo, e forse, per qualsiasi altro Governo. D’altronde proprio Renzi fu praticamente distrutto da una modifica costituzionale. Troppo sicuro di sé la personalizzò e ne rimase vittima politica. Ad oggi Italia Viva, come ha detto anche Eugenio Scalfari, potrebbe al massimo valere il 4%. Proposte del genere servirebbero, quindi, al partito per cercare alleati tra altre fila per accrescere il consenso. Non è un caso che strizzi l’occhio a Forza Italia. Forse per fagocitarne quando ne resta, ma parla anche a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.