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Relazioni disfunzionali: come mai non le chiudiamo?

Le relazioni sono una parte molto importante delle nostre vite, contribuiscono a fornirci un senso di accettazione, supporto e sostegno e, quando sono sane e costruttive, contribuiscono alla nostra felicità.

Diversamente, nel caso di rapporti disfunzionali, il benessere psicologico delle persone coinvolte viene messo a dura prova. Nonostante il fatto che alcune relazioni abbiano un impatto negativo, non è semplice concluderle. Questo, per svariati motivi che vedremo successivamente.

Come mai non poniamo fine a relazioni disfunzionali?

La fine di una relazione, che sia sentimentale, lavorativa o familiare, assume svariati significati agli occhi di chi vi pone fine. Un aspetto importante, riguarda l’influenza esercitata dalla società che, in maniera più o meno esplicita, opera una serie di pressioni. Le resistenze mostrate dal soggetto sono ricollegabili a diverse cause.

Ci eravamo tanto amati: il dramma delle relazioni

Raramente un rapporto comincia in maniera disfunzionale, è possibile che nel caso di un relazione sentimentale, o amicale, ci sia molto coinvolgimento in una prima fase. Nel caso di un rapporto professionale, è più semplice comprendere subito la gravità della situazione. In un arco di tempo relativamente breve, la relazione si manifesta in tutta la sua criticità, lasciando la vittima in una situazione difficile.

“Devo resistere…”

La tendenza a salvare la relazione ad ogni costo è un importante campanello d’allarme, che segnala la presenza di una relazione sbilanciata e disfunzionale. Spesso, la persona che intende preservare il rapporto si scusa, anche quando non è necessario e lo fa con l’intento di ridurre la tensione. In questo modo, l’altra parte apprende che può fare ciò che vuole, dato che non ci sono conseguenze sul rapporto.

“Non voglio restare solo”

Molto spesso, i tentativi reiterati di salvare un rapporto nascondono una profonda insicurezza. Nel tentativo di garantirsi un senso di benessere apparente, molte persone accettano richieste inappropriate, come vedere di meno amici e familiari. Tutto questo perché l’altra persona viene vista come un elemento indispensabile alla propria felicità.

“Non voglio fallire”

Di frequente cerchiamo di non porre fine ad alcune relazioni, perché lo percepiremmo come un fallimento. In questo discorso hanno un ruolo importante le aspettative sociali; in particolare nel caso di un rapporto sentimentale, ma anche amichevole, la durata del rapporto è considerata come un investimento al quale non è possibile rinunciare. Similmente, lasciare un posto di lavoro occupato da anni, diventa una sfida ardua. Il nodo centrale è che diciamo a noi stessi che non esistono alternative, proprio perché eventuali evoluzioni sarebbero considerate come dei veri e propri fallimenti.

“Mi sento in colpa”

Uno dei motivi per i quali non poniamo fine ad una relazione disfunzionale, è proprio il senso di colpa. Ognuno di noi ha la necessità di percepirsi buono e corretto; talvolta, pur di non intaccare l’immagine di noi stessi, siamo disposti ad accettare l’inaccettabile, incorrendo in situazioni di forte disagio.

“Sono io il problema”

Nel contesto di una relazione disfunzionale, alcune persone, nel palese tentativo di salvaguardare il legame, sono disposte a demonizzarsi e ad addossarsi tutte le colpe. La persona in questione si comporta come se diventando più accondiscendente, avesse il potere di ottenere un cambiamento da parte dell’altro, ricevendo una considerazione maggiore.

Le relazioni, un ambito vario, che va tutelato nel rispetto di sé stessi e del proprio benessere psicologico.