51 milioni di italiani sono stati chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari sulla giustizia. Il referendum sulla giustizia, però, in termini di affluenza è stato un flop. La votazione è stata infatti invalidata dal mancato raggiungimento del quorum.
Gli italiani si sono espressi sull’abolizione della legge Severino, sulla custodia cautelare, sulla separazione delle funzioni tra giudici e pm, sulla partecipazione di avvocati e accademici alle valutazione dei magistrati e sulla raccolta di firme per candidarsi al Csm. Non è stata però raggiunta la la metà più uno degli aventi diritto.
Referendum sulla giustizia: vince il sì ma il quorum non è stato raggiunto
Con un’affluenza al 20,9 per cento fallisce il quorum dei cinque quesiti referendari. “Vince” comunque il “si'” anche se per due quesiti la forbice non è ampia quanto ci si aspettava. Sul primo quesito – in merito all’abolizione della legge Severino – il “no” raggiunge infatti quota 45,9 per cento con il “si'” al 54 per cento.
Sui nuovi limiti alla carcerazione preventiva il “no” raggiunge il 43,87 per cento. Ben piu’ schiacciante la vittoria del “si'” negli altri quesiti: 74 per cento per la separazione delle funzioni dei magistrati;
72 per cento sul diritto di voto agli avvocati nella valutazione dei magistrati e 72,6 per cento anche per l’abolizione delle firme per le candidature al Csm.
Per quanto riguarda invece l’affluenza, per il primo quesito è stata del 20,95 per cento, per il secondo del 20,93 per cento, del terzo quesito al 20,93 per cento, per il quarto del 20,92 per cento e per il quinto quesito del 20,92 per cento.