A Ottobre del 2019, i nostri parlamentari hanno votato la riforma Fraccaro. Questa riforma costituzionale è stata voluta fortemente dal Movimento Cinque Stelle. Ormai cavallo di battaglia del loro programma, la riforma prevede un cospicuo taglio dei parlamentari.A dire sì alla riforma costituzionale, sono stati infatti 553 parlamentari. Essendo una riforma costituzionale il provvedimento, per passare, aveva bisogno della maggioranza assoluta. Infatti a parte i partiti di maggioranza, Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Italia viva e Liberi e uguali, hanno votato a favore della riforma anche i partiti di opposizione, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia. Quindi una riforma che, finalmente, in questo caos politico, metteva d’accordo tutti i partiti.
Sostanzialmente questa riforma poteva ridurre il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. In più cambiava il rapporto numerico di rappresentanza. Alla Camera dei deputati, 1 deputato per 151.210 abitanti, mentre prima era 1 per 96.006 abitanti. Al Senato invece, 1 senatore per 302.420 abitanti, mentre prima era 1 ogni 188.424 abitanti. Per ogni deputato lo stato spende all’anno 230 mila Euro, invece per ogni senatore la spesa è di 249, 600 mila Euro annui. La riforma ci avrebbe fatto risparmiare quasi 82 milioni di Euro all’anno.
Ma subito dopo la votazione della riforma si è acceso un forte dibattito nella Camera. Alcuni senatori affermavano che la riforma non fosse democratica perché porterebbe all’estinzione i piccoli partiti. Già dal giorno dopo il voto, i componenti del partito Radicale hanno iniziato una raccolta firme per portare il taglio dei parlamentari a referendum popolare, un estremo ribaltamento del voto che hanno emesso il giorno prima. Quando ormai sembrava che non si arrivasse al numero necessario, ad arrivare in loro soccorso è stata proprio la Lega, mettendo tutte le firme mancanti per il referendum contro il taglio dei parlamentari
Così i senatori obiettori, il 10 gennaio hanno depositato le firme raccolte. Il referendum per il taglio dei parlamentari è stato fissato per domenica 29 marzo e verrà a costare al popolo italiano poco più di 3oo milioni di Euro.
Questa è la domanda su cui dovremmo dare votazione “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”.Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 29 marzo 2020, dalle ore 7 alle ore 23, mentre gli scrutini inizieranno subito dopo la chiusura della votazione.