Il nostro paese, dopo gli anni 70’/ 80′ ha visto una nuova impostazione del ruolo della donna nella società, soprattutto nel campo del lavoro, nonché in chiave reddituale.
L’ingresso maggiore della donna nel campo del lavoro, insieme alla riduzione del suo ruolo attivo nell’ambito familiare ha portato un ulteriore risvolto , testimoniato in modo quantitativo dal rapporto Auditel-Censis.
Secondo il rapporto edito stamane dei dati Auditel-Censis, la donna è divenuta mera colonna portante della nuova famiglia italiana anche sul piano economico e reddituale, addirittura guadagnandosi nel senso del termine il ruolo di “capofamiglia” e di colei che “porta i pantaloni”
Emerge, infatti come oltre 6,3 mln di donne, di cui 2,9 mln convive, con o senza prole, mentre oltre 1,7 mln vive da sola, esercitando anche entrambe le funzioni genitoriali.
Secondo il quadro espresso dalle stime, il ruolo sociale ed economico della donna attualmente in Italia è cresciuto sul piano delle responsabilità, a cui fa vento contrario proprio il mancato riconoscimento dello status.
Come ha sottolineato in Senato stamani presidente del Censis, De Rita, la famiglia italiana “crescono forme e varietà di coabitazioni” che stanno invertendo abitudini e strutture, che, in alcune aree d’Italia meno sviluppate, restano ancora legate alla mentalità comune, soprattutto nel Mezzogiorno, in cui permane la visione della donna arcaica come madre e casalinga.
Ciò nonostante, nelle pari opportunità, la donna esce ancora sconfitta sul piano salariale, mentre le nuove normative vigenti in materia civile, avanzeranno la sua posizione nel campo del lavoro e della società civile.