I Quartieri spagnoli, zona molto conosciuta di Napoli, sorgono nella parte storica della città, e sono costituiti, a loro volta, dai quartieri San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario.
Purtroppo molto spesso si sente parlare negativamente dei Quartieri, i quali in realtà rappresentano un’importante componente storica di Napoli, ricca di cultura e tradizione.
Quartieri spagnoli, un’identità storica che rinasce
I Quartieri spagnoli, nacquero come l’accampamento temporaneo (o almeno così doveva essere) dove alloggiavano le truppe del re spagnolo durante il periodo della dominazione spagnola.
È proprio per tale motivo che lo schema urbanistico è stato realizzato utilizzando un reticolo che si contraddistingue di vicoli stretti, immersi tra abitazioni varie, composte da più piani e a loro volta suddivisi in piccoli appartamenti, un tempo dei dormitori.
Da settembre del 2012, grazie all’apertura della Linea 1 della metropolitana, proprio in prossimità dei Quartieri spagnoli, la situazione sociale dell’area si è ribaltata, arricchendosi di un forte flusso turistico.
Grazie alla particolare conformazione urbanistica, di cui abbiamo fatto menzione, ma anche in riferimento alle tante attività commerciali, negozi e punti di ristorazione, ai piccoli ma caratteristici mercati di pesce e ortofrutticoli che vi stazionano all’interno, i Quartieri spagnoli provano a rinascere.
Infatti, oggigiorno a differenza di quanto si possa pensare, quell’ambiente costellato da abitazioni attaccate l’una all’altra, per molti sinonimo di malavita e delinquenza, sta provando a trasformarsi, con un vero e proprio processo di riscatto di tipo culturale e sociale.
Il turismo come possibilità di rivincita
La forte presenza turistica, soprattutto negli ultimi anni, offre uno spettacolare connubio di storia ed architettura che indelebilmente si fondono.
Passeggiando, è possibile ammirare i palazzi settecenteschi, raffinati ed eleganti, ma anche delle piccole botteghe dove il tempo sembra essersi fermato.
È praticamente impossibile non restare incantati dai colori delle botteghe, dalla via che anima le strade e dai murales o dalle edicole votive che decorano le pareti o gli angoli degli incroci. Simboli di culto che uniscono sacro e profano.Sicuramente una tappa da non perdere è la Chiesta di Santa Francesca delle Cinque Piaghe all’interno della quale, secondo la credenza popolare, si trova una sedia miracolosa dove le donne che non riescono ad avere figli, vanno a sedersi per chiedere la grazia di diventare mamme.
Lo sguardo si perde, ammirando i tanti murales che colorano le viuzze dei Quartieri; testimonianza di arte moderna, espressione di emozioni uniche e simulacro di bravura nascosta nei cuori apparentemente aridi. Il più famoso è senza dubbio il murales di Maradona con la maglia azzurra realizzato nel 1990 in Via Emanuele De Deo, all’indomani del secondo scudetto, da Mario Filardi, con una colletta popolare.
Proseguendo, ciò che colpisce ed attira lo sguardo, sono le tante edicole votive, le quali si colorano di una doppia funzione; esse sono il simbolo della religiosità, profondamente viva nella venerazione della Madonna. E in secondo luogo, la loro funzione è quella di dare luce alle strade durante la notte.
Con i Quartieri spagnoli, la creatività partenopea si mostra mediante due caratteristiche contrapposte; la bellezza e l’identità della città partenopea, si riscoprono nelle strade della città accogliente e variegata al tempo stesso, dove è possibile osservare e lasciarsi ammaliare dalla tradizione, reinterpretandola in una luce cosmopolita.