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Psicologi: una scuola su tre sceglie un aiuto per gli studenti

Gli psicologi rappresentano una figura professionale sempre più diffusa anche nelle scuole, che adottano tale “soluzione” per i propri studenti.

Sono numerosi i giovani che dichiarano di aver conversato almeno una volta con uno psicologo, al quale confidare, paure, timori o insoddisfazioni. 

Inoltre, proprio in quest’ultimo anno, caratterizzato da paura e  stress psicofisico dovuto al diffondersi della pandemia, il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi intendono garantire un supporto psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, per far fronte a traumi e disagi derivati dall’emergenza.

Un supporto importante, sul quale si sofferma l’attenzione di molti esperti del settore. 

Psicologi a scuola: requisiti minimi

Lo psicologo incaricato dovrà essere iscritto all’albo degli psicologi da almeno tre anni e un anno di lavoro in una scuola o a contatto con studenti.  

Inoltre, non potrà intraprendere rapporti professionali con i familiari degli studenti o con il personale scolastico al di fuori dell’istituto in questione.

La selezione degli psicologi dovrà avvenire per il tramite di appositi bandi pubblicati dalle singole Istituzioni scolastiche, sulla base di specifici criteri di valutazione.

Ricordiamo che in Italia due scuole su tre dispongono di tale figura professionale. 

Recentemente in Campania, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ordine degli Psicologi della Campania hanno siglato un protocollo di intesa su tale questione.

Un notevole passo avanti che mira a prevenire situazioni spiacevoli e sicuramente problematiche quali cyberbullismo, ma anchedisturbi specifici dell’apprendimento, difficoltà emotive, relazionali e sociali, alle quali oggi in particolar modo bisogna fare attenzione.

Problemi scolastici: serve un aiuto specifico

Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari, proprio in riferimento alla questione, ha affermato: “È evidente che la situazione è insostenibile, basta guardare Paesi come la Francia dove ci sono oltre 30 mila psicologi pubblici o la Germania dove nel pubblico sono oltre 40 mila. 

È opportuno rafforzare la presenza degli psicologi nella scuola come primo presidio di prevenzione, promozione e tutela della salute psicologica; un’adeguata presenza degli Psicologi nei servizi sanitari e sociali. Senza gli psicologi non c’è prevenzione, sostegno e cura psicologica”. 

Si spera in questo modo, con tali procedure e protocolli d’intesa, che la figura dello psicologo, adottata da un numero crescente di scuole italiane, possa aiutare a formulare strategie di formazione e comunicazione specifiche.

Educando e formando studenti che sappiano comportarsi in modo idoneo, nel pieno rispetto di amici e docenti. Ma soprattutto è auspicabile che tutti quei segni di disagio, spesso non compresi, possano essere risolti.

Monitorare, ascoltare e formare, saranno le competenze specifiche dello psicologo che, aiuterà gli studenti ma anche i professori, ad affrontare in modo più semplice e piacevole, il percorso formativo.