Il profiterole è il perfetto bignè ripieno di crema pasticcera, è il dolce che rianima il palato e che lo strega. Può essere anche farcito con crema chantilly, panna o gelato e ricoperto al suo esterno o da cioccolato (fondente o al latte) o da caramello.
La sua origine risale probabilmente alla corte francese di Caterina de’ Medici e si è ipotizzato anche il momento esatto dell’invenzione: il suo matrimonio con Enrico II di Francia.. A crearlo fu il cuoco Popelini, la cui fama si diffuse solo nel XVII secolo e che la regina aveva portato con sè alla corte francese. Popelini inventò la pasta choux, ovvero la base per la preparazione dei bignè, che divenne molto famosa in Francia.
A Firenze questo dolce viene chiamato in altro modo “bongo“ attestando così un’origine assai ben diversa dalla celebre francese.
I profiterole vengono disposti sempre a montagnetta, tipico modo in cui il piatto viene presentato.
Per quanto riguarda l’origine del nome potrebbe risalire a “profit”, in francese profitto, guadagno. Secondo altre fonti il termine alluderebbe al fatto che i bignè “approfittano” del cioccolato, andando a creare una gustosa montagnetta. Nell’ex provincia di Messina ne esiste una variante chiamata bianco e nero.
Il profiterole non è sempre stato un dolce, ha infatti delle origini particolari. Secondo alcuni testi, era un tipo di pane ripieno e cotto sotto le ceneri, secondo altri erano delle palline di pane secco ripiene di carne e tartufo da mangiare in brodo.
La teoria del significato di profitto viene confermata dalla storia che i servi, tornati i loro padroni dalle battute di caccia, venivano ripagati con delle palline di carne e di pane secco.
Oggi, questi dolcetti deliziosi sono utilizzati anche come guarnizione per l’altrettanto celebre torta Saint Honoré, altro emblema ed orgoglio della pasticceria francese, preparata per le grandi occasioni