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Presentata la torcia che “infiammerà” Tokyo 2020

La torcia olimpica, il cui fuoco darà il via ai Giochi che si terranno a Tokyo nel 2020, è stata da poche ore presentata presso il Yoyogi National Gymnasium della città nipponica.

A rendere omaggio al capolavoro realizzato dal designer Tokujin Yoshioka è stato il pluricampione nella disciplina dello Judo Tadahiro Nomura il quale ha conquistato per ben tre volte consecutive , rispettivamente alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, a quelle di Sidney nel 2000 e a quelle di Atene nel 2004, l’oro per il suo Giappone, iscrivendosi così negli annali dello sport più praticato nell’Estremo Oriente.

Una volta rimossole il velo, la torcia si è manifestata in tutta la sua magnificenza agli occhi delle maggiori autorità nazionali sportive e non. L’opera di Yoshioka è composta interamente di alluminio riciclato con un involucro a tutto spessore di oro rosa. Il peso della torcia, tra i più bassi registrati nell’era moderna dei Giochi, si attesta intorno agli 1,2 Kg ed anche la lunghezza certamente non la farà entrare nel Guinness dei Primati: circa 71 cm.

Tuttavia sono i dettagli della fiaccola che balzano all’occhio e rispettano completamente la tipica attenzione ai particolari e il rigore con cui i giapponesi realizzano opere che richiedono precisione e inventiva.

La torcia infatti possiede la parte superiore la cui estremità lascia l’impressione di star assistendo all’apertura della corolla di un fiore e, nella fattispecie, di un ciliegio, il fiore per eccellenza amato dalla popolazione dello stato del Sol Levante.

Presente in numerosissimi campi in zone extraurbane, in giardini privati e non e addirittura raffigurati nei celeberrimi film d’animazione di Hayao Miyazaki, i fiori di ciliegio hanno un ulteriore ma differente motivo per cui la loro raffigurazione campeggia sulla torcia. Tokujin Yoshioka si è ispirato, come egli stesso ha ammesso dinanzi alle telecamere nel corso della presentazione odierna, ai disegni dei bambini della devastata città di Fukushima, vittima l’11 marzo del 2011 di quattro distinte esplosioni provenienti dalla centrale nucleare limitrofa.

Oltre a causare un danno ad impatto ambientale gravissimo, la tragedia ha portato con sé morte, soprattutto nei mesi e anni successivi all’evento avverso, e una cupa nube tossica contenente materiale radioattivo arrivato fino ai confini col Caucaso.

Non a caso il tema che rievoca quel tragico giorno è, per contrapposizione, “la speranza illumina il nostro cammino”, una “speranza” che la torcia olimpica col suo calore e la sua luce si prefigge di portare a tutti i popoli del mondo.

Nella composizione della fiaccola è inoltre possibile rievocare la costante rievocazione del numero “5” , come i petali di ciliegio rappresentati, mentre sulla parte anteriore della torcia si distinguono chiaramente i cinque cerchi concatenati, effige dei Giochi Olimpici che testimonia l’unione tra i popoli abitanti i continenti del pianeta.

La torcia olimpica torna dunque in Giappone per la quarta volta nella storia ovvero dopo l’edizione estiva del 1964, tenutasi proprio a Tokyo, e quelle invernali del 1972 a Sapporo e del 1998 a Nagano.