Napoli, città d’arte ma anche di miti e tradizioni.
Tutti, almeno una volta, siamo rimasti incantati dalla bellezza e dall’eleganza del magnifico promontorio di Posillipo.
Non tutti però sanno che il suo nome affonda le radici in una misteriosa ed affascinante leggenda.
Si narra di un giovanotto, di nome Posillipo, che viveva felice e spensierato.
Di animo nobile e gentile, sempre accogliente e disponibile verso gli altri, riusciva con semplicità a farsi voler bene da tutti quelli che lo conoscevano.
Amato e corteggiato da numerose fanciulle, egli però non aveva occhi che per Nisida, una donna di campagna incantevole all’apparenza, ma al cui fascino esteriore non corrispondeva la grazia d’animo interiore.
Ammaliante e seduttrice, ella godeva nell’illudere i suoi ammiratori i quali, attratti dalla sua avvenenza, non vedevano però mai il loro amore corrisposto.
Un carattere freddo e malvagio, che si compiaceva nel nutrirsi della sofferenza di chi gli stava intorno.
Posillipo attese giorni, mesi ed anni, nella speranza di riuscire a scalfire quell’impenetrabile cuore di pietra.
A nulla però valsero i suoi struggenti ed incessanti tentativi.
E fu così che il giovane, afflitto dalla disperazione, decise di offrire la sua vita gettandosi in mare per poter, una volta per tutte, porre fine ai suoi tormenti.
Il fato però gli aveva riservato un futuro diverso.
Posillipo, infatti, fu tramutato in uno splendido poggio, continuamente bagnato dalle onde del mare, divenendo uno tra i luoghi più panoramici e suggestivi della nostra città.
Anche a Nisida toccò una sorte simile: venne trasformata nell’isolotto che sorge proprio di fronte al promontorio. Esso però, probabilmente a causa della crudeltà della ragazza da cui prende il nome, è stato scelto come sede di prigionia per coloro che hanno commesso reato. Qui sorge, infatti, l’Istituto Penale Minorile di Napoli.
L’istmo che li separa è emblema di quell’amore impossibile mai coronato.
I due quindi, anche se morfologicamente distinti, saranno eternamente destinati a rimane l’uno accanto all’altra.