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Pompei: dall’eruzione alla pittura, un “viaggio” nella storia della città

La storia della città di Pompei ha da sempre affascinato tutto il mondo, gli scavi a seguito della tragedia sismica, la sua storia e la sua cultura, il linguaggio artisti. Oggi è ancora oggetto e fonte di studio per gli archeologici. La sciagura naturale di cui è stata protagonista ha lasciato uno scenario devastante sì, ma molto importante e interessante storicamente.

Pompei è definita come città della cultura. Ieri, 14 marzo 2021 si è celebrata la Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero della Cultura allo scopo di promuovere le risorse paesaggistiche attraverso attività di sensibilizzazione, educazione e conoscenza del paesaggio, Il Colosseo di Roma e la  città di Pompei, sono le prime città paesaggistiche prese in considerazione per l iniziativa.

A partire dal giardino della Casa dell’Ancora e dalla Via dei Sepolcri viene raccontato il complesso lavoro multidisciplinare che sta alla base della gestione, conservazione e rinnovo del vasto patrimonio agronomico e paesaggistico del Parco Archeologico di Pompei.

Un’area campana che tutto il mondo ci invidia, è il Parco Archeologico di Pompei, è possibile attraverso alcuni video sui canali social e web istituzionali (www.pompeiisites.org). Osservare un incredibile racconto del paesaggio pompeiano, dalle trasformazioni subite a seguito dell’eruzione alle complesse e difficili esigenze di manutenzione.

Per questo “viaggio” nella città di Pompei (cultura e storia), sono tanti gli appuntamenti imperdibili sul sito ufficiale e sui vari canali interessati: l’insula dei Casti, in seguito il vulcanologo e il geologo del Parco illustreranno la stratigrafia dell’eruzione del 79 d. C.,  e infine il giardino della Casa dell’Ancora.

La Via dei Sepolcri sarà, invece, raccontata da un complesso e difficile lavoro multidisciplinare che sta alla base della gestione, conservazione e rinnovo del vasto patrimonio agronomico e paesaggistico.

Inoltre ci si soffermerà proprio sulla meraviglia della pittura pompeiana: dalla Casa dei Ceii di fresco e piuttosto recente restauro, con un confronto con le pitture della Casa del Menandro e dell’Efebo.

Saranno presenti online anche le immagini video del sito protostorico in localita’ Longola di Poggiomarino, nell’alta valle del Sarno, di competenza del Parco Archeologico di Pompei.

Anche la Galleria Nazionale è presente all’appuntamento con la meritoria di riscattare il dipinto paesaggistico, a lungo considerato un genere pittorico inferiore, che ha vissuto una progressiva rivoluzione dalla pittura di storia e una grande e immensa fortuna nel corso del XIX secolo.

Vi saranno i cinque dipinti di paesaggio delle collezioni della Galleria Nazionale, scelti dalla storica dell’arte Chiara Stefani, dialogheranno con altrettante opere di altre Istituzioni museali italiane scelte da: Gabriella Belli (Fondazione Musei Civici di Venezia), Virginia Bertone (Fondazione Torino Musei), Francesca Dini (storica dell’arte, specialista di pittura italiana dell’800), Luisa Martorelli (Certosa e Museo di San Martino a Napoli), Alessandra Tiddia (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto).

In una delle spiegazion avvenute ieri: “Nelle strade di Pompei si incontrano spesso dei grandi blocchi di pietra disposti in modo perpendicolare alla carreggiata. Sono i “passaggi pedonali”, antenati delle nostre strisce pedonali, che lasciavano il passo sufficiente per il transito dei carri.

I marciapiedi, così come i passaggi pedonali, erano rialzati per facilitare il carico e lo scarico dai carri, e servivano anche per non camminare sulla strada spesso sporca di rifiuti o resti organici degli animali, consentendo di lavarla spesso senza bagnarsi i piedi”