Il polo nord magnetico terrestre viaggia verso Est, fatto noto per coloro i quali conoscono il fenomeno della cosiddetta “migrazione di poli”, ma la vera e propria notizia riguarda la velocità che il verificarsi di suddetto fenomeno ha raggiunto.
Il moto del Nord magnetico segue una traiettoria ben precisa per la prorpia migrazione, essa va dal’Artico canadese alla Siberia. Nell’ultimo periodo questo fenomeno ha però subito un’accelerazione notevole, raggiungendo la quota di ben 55 km l’anno.
La stima è stata effettuata da parte del NOAA, ossia l’ente americano che si occupa delle ricerche e gli studi riguardo l’atmosfera e gli oceani, il quale ha pubblicato, in anticipo di un anno, il nuovo Modello magnetico della Terra.
Ciò consente di aggiornare gli strumenti per la navigazione.
Il polo nord magnetico venne identificato, per la prima volta in assoluto, nell’Artico canadese, nel 1831, spostandosi da allora di circa 2.300 chilometri in direzione della Siberia.
In meno di 20 anni la velocità di spostamento è più che triplicata, raggiungendo dal 2000 la quota di aumento di circa 55 km/anno.
Ciò provoca problemi per quanto riguarda la navigazione egli spostamenti, sia aerei che marini, perché gli strumenti di navigazione si basano proprio sull’orientamento dato dal nord magnetico.
L’aggiornamento della posizione del polo nord magnetico avviene ogni cinque anni, la prossima si sarebbe dovuta verificare nel 2020, ma è stata anticipata a causa di “variazioni impreviste nella regione Artica” come afferma il Noaa.
Ciò testimonia la rapidità di accelerazione del fenomeno di migrazione.
Il campo magnetico terrestre è fondamentale per la vita, in quanto avvolge il pianeta in una sorta di guscio protettivo invisibile. Questo protegge il pianeta Terra dalle pericolose radiazioni solari e cosmiche, dannose per la salute degli esserei umani. Lo spostamento rapido del polo nord magnetico avviene a causa della turbolenza dello strato esterno del nucleo terrestre che è liquido, mentre paradossalmente il polo sud magnetico si muove molto lentamente.
L’accelerazione dello spostamento del polo nord magnetico sarebbe, secondo gli esperti, sintomo della progressiva inversione dei poli magnetici, fenomeno già avvenuto 100 volte in 170 milioni di anni.