Buona Domenica delle Palme! In questa occasione, ricordiamo una specialità sannita tipica di questo giorno di festa: il pizzo panaro.
La tradizione
Questo dolce sannita è dolce che secondo tradizione va regalato. È considerato un simbolo di pace e nella tradizione è un modo per celebrare un importante appuntamento religioso.
La tradizione vuole che i più piccoli lo donino ai nonni, agli zii, ai padrini e alle madrine, come simbolo di legame familiare.
Vi è anche un proverbio sannita che ricorda questo dolce: “Palma a te, pizzo panaro a me”. Chi lo donava, infatti, riceveva in cambio il ramoscello simbolo di pace.
Il nome
Il nome “pizzo panaro” molto probabilmente deriva dalla sua forma tonda come una pizza (in questo caso una dolce pizza di pan di spagna) che veniva portato in un “panaro”, un cestino, come simbolo di pace. È un dolce che risale al ‘500.
La ricetta
Il pizzo panaro, purtroppo oggi è prodotto da pochissime pasticcerie del capoluogo sannita e lo si può trovare solo nel periodo delle feste pasquali. Fortunatamente la ricetta nel tempo non è andata persa, nonostante il fatto che tra le varie ricette di famiglia ci siano delle piccole differenze.
L’aspetto di questo dolce è colorato, gioioso. Si tratta di un disco di pan di spagna ricoperto di naspro, glassa di zucchero sciolta con l’acqua che, una volta raffreddata, si rapprende e dà vita a un impasto denso e croccante.
In alcune ricette della tradizione al naspro viene aggiunto l’aroma di limone.
Non è una ricetta difficile da preparare. Il pizzo panaro è un dolce molto semplice ma pieno di gusto, decorato con confettini colorati, chiamati in Campania diavoletti.
Anche questi confettini colorati hanno una loro simbologia, infatti, ricordano l’esplosione della primavera. In questo dolce la morbidezza del pan di spagna va a contrastare la croccantezza del naspro e dei confettini.
Esiste anche una variante della ricetta tradizionale: il naspro al cioccolato.