La pizza fritta e la montanara sono conosciute in tutto il mondo, ma rappresentano una specialità culinaria partenopea. Essa nasce come cibo da strada ed ha origini antichissime. Si tratta, di una pizza ripiena con ricotta, salame napoletano, mozzarella e pepe, ma è possibile prepararla anche con i cicoli.
Fu inventata alla fine della Seconda Guerra Mondiale per placare la fame della popolazione, stremata dal lungo conflitto. La stessa pizza classica: margherita e marinara era diventata un lusso. Per darle il tipico sapore che la contraddistingue necessitava di essere cotta all’interno di un forno a legna, e poi condita con la mozzarella e il pomodoro, che spesso non si trovavano e in quel difficile scenario erano ovviamente costosi. Si rese necessario dar vita a qualcosa che fosse di facile preparazione per i venditori e di economico per gli acquirenti. Nacque quindi la sorella povera della pizza al forno. Famosa divenne ad esempio la “pizza a otto” mangiata al momento, ma pagata dopo otto giorni. Fu così che il napoletano inventò la “pizza fritta”, conosciuta anche come pizza del popolo perché venduta per le strade dalle donne, per arrotondare l’economia familiare del dopoguerra.
Si ritrovano documenti ricollegabili a questo particolare cibo già nel primo libro di Cavalcanti che ne parlava dandole l’appellativo di ‘a zeppulella. Nel 1847 veniva riempita con pesce azzurro marinato. La tipica forma della pizza fritta è ricollegabile dunque al pescetilello e va mangiata calda, avvolta nel o’cuppetiello. La pizza fritta napoletana è arrivata fino ai giorni nostri ed è divenuta simbolo e testimonianza utilizzata anche nella cinematografia. Nell’Oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica, ad esempio, Giacomo Furia, venditore di pizze fritte, va all’affannosa ricerca di un anello che la moglie infedele, una stupenda Sophia Loren, finge di aver perso nell’impasto.
In alternativa alla pizza fritta ripiena nacque anche la montanara, una pizza fritta vuota con salsa di pomodoro, formaggio e una fogliolina di basilico. Si tratta di un particolare tipo di pizza fritta napoletana, forse il più bizzarro e il meno conosciuto. Secondo alcuni si tratterebbe di una specialità portata in città dai forestieri. Secondo altri il piatto sarebbe comparso per la prima volta nel 1600 in un testo di Antonio Valeriani in cui viene descritta come una “ricetta tipicamente domenicale”. Il suo nome deriverebbe dai contadini che provenivano dalla montagna, “i montanari” appunto, che erano soliti consumare, nella pausa pranzo, panini farciti con pomodoro, basilico e formaggio. Anche la fama delle montanare è legata al film L’oro di Napoli. A preparale in una scena della pellicola è l’attrice Sofia Loren. Ed è proprio nella Pizzeria Donna Sophia (sita in via dei Tribunali 89) che si può gustare, oggi, una delle montanare più buone di Napoli.