Continuamente sentiamo parlare nei telegiornali, in dibattiti televisivi, sui social e quotidiani, di PIL alto o basso. Ma cosa è il PIL?
Il PIL come ci spiega wikipedia è il Prodotto Interno Lordo che misura il valore aggregato di tutti i beni e servizi destinati al consumo, prodotti sul territorio di un paese nell’arco di un anno.
In sintesi il PIL è il rapporto tra le entrate, gli incassi e le uscite, cioè le spese dello Stato. Il Prodotto Interno Lordo è un indicatore della stabilità di una nazione, nonché della sua capacità di produrre e vendere. Ma ci sono molti fattori che influenzano il Prodotto Interno Lordo, esso è infatti una variabile tenuta molto in considerazione nelle decisioni di politica economica.
Se il Prodotto Interno Lordo è in crescita, i tassi sono alti e costanti e dovrebbero garantirci benessere ed entrate fiscali in grado di sostenere i bilanci pubblici. Inoltre i rapporti tra PIL, deficit e debito pubblico sono parametri che i Paesi membri dell’Unione Europea si sono impegnati a rispettare al fine di garantire la stabilità dei conti pubblici e rendere solida l’unione economica e monetaria.
L‘Osservatorio Inps sul precariato afferma che si è registrata una variazione netta di tendenza nel 2019, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato risultano 438.883 con un aumento del 111% rispetto al 2018.
Nel secondo trimestre dell’anno 2019 il tasso di disoccupazione è sceso al 9,9%, pari a 0,4 punti in meno rispetto al 2018. In base ai dati Istat nel mese di novembre si è registrata una forte crescita dei dipendenti permanenti con un tasso di occupazione che sale al 59%, un record storico, un valore mai visto dal 1977.
Nel dettaglio, a novembre 2019, gli occupati sono aumentati di 41 mila unità rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione risulta comunque stabile al 9,7% e in calo gli inattivi, che sono scesi ai valori minimi storici.
Inoltre si stima un’ulteriore crescita del PIL nel 2020, del +0,6%, con il proseguimento della tendenza positiva del mercato del lavoro, che farebbe si che aumentino ancora le assunzioni.
Questi sono passi da gigante, frutto del lavoro del governo, con le tante misure adottate, come il Decreto Dignità, Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza. Con l’arrivo del taglio al cuneo fiscale, a luglio, i dipendenti avranno una busta paga più pesante. Di conseguenza, lasciandogli più soldi in tasca, i cittadini hanno la possibilità di spendere di più, e mettere in circolo il denaro, incentivando l’economia italiana, ferma ormai da troppi anni.