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Piazza Dante: da cosa nasce il nome della piazza

Piazza Dante, una delle piazze più rinomate e frequentate di Napoli, da sempre luogo di ritrovo per trascorrere qualche ora in compagnia. La celebre piazza si trova al centro di Napoli, e rappresenta l’inizio di via Toledo. 

Inizialmente il nome della piazza era Largo del Marcellino, poiché fino al 1588 vi si teneva uno dei due mercati della città, chiamato “mercatello” per distinguerlo dall’altro, più grande ed antico, che si teneva a Piazza del mercato. Inoltre, fino alla metà dell’800 vi sorgevano due importanti edifici, a nord, dei veri e propri magazzini di derrate della città, ma anche ospedali, uffici, celebri bar.

Fondamentale fu l’apertura di Port’Alba nel 1625. Fu allora che la piazza assunse la conformazione conosciuta oggi, nel ‘700 grazie all’intervento di Luigi Vanvitelli, chiamato a costruire un monumento celebrativo del sovrano Carlo III di Borbone. I lavori durarono dal 1757 al 1765 e il risultato fu un grande emiciclo. 

La Piazza Dante prende il nome dall’enorme strada che si può ammirare al centro di essa, statua che raffigura il Sommo poeta Dante Alighieri, creata dagli scultori Tito Angelini e Tommaso Solari  junior e inaugurata nel 1871. Oggi, l’intero emiciclo, dopo esser stato oggetto di lavori per una linea della metropolitana, è diventata area pedonale. Dopo i lavori di realizzazione della Stazione Dante della Linea 1, l’emiciclo della piazza è stato totalmente pedonalizzato. Nel settembre 2011, la piazza è stata completamente inibita al traffico privato, divenendo una corsia preferenziale ad uso esclusivo dei mezzi pubblici.

Per quanto concerne la statua di Dante, di indiscussa bellezza e valenza letteraria, essa fu voluta da Luigi Settembrini. Infatti inizialmente la piazza prevedeva una statua di re Carlo di Borbone. In realtà, da quanto si apprende da alcuni documenti storici della città, sembrerebbe che oltre al letterato Settembrini, anche Vittorio Imbriani volle fortemente una statua che raffigurasse Dante Alighieri, in quello che si configurava come un vero e proprio monumento storico ed educativo al tempo stesso, dedicato a colui che ha creato l’identità letteraria del popolo italiano.

La spese per la realizzazione della statua, inizialmente furono accollate dalla società fondata da Settembrini nel 1862, chiamata “società dantesca”, volta proprio alla costruzione del monumento; col tempo però, fu chiesto un aiuto anche ai cittadini di Napoli, che riuscirono a realizzare diverse collette. Dopo ciò, i due scultori si offrirono di realizzare gratuitamente la statua, mentre la società dantesca si fece carico delle spese per i materiali. Dopo varie vicissitudini, entró in scena il sindaco di allora Paolo Emilio Imbriani (amico di Settembrini) che fece accollare tutte le spese al comune. Rimase il problema dell’iscrizione che venne ripresa nel 1932 con una solenne cerimonia; essa recita: “All’unità d’Italia raffigurata in Dante Alighieri 1862-71”.

Da Piazza Dante si diramano diverse realtà napoletane: la Napoli dello shopping (via Toledo), la Napoli della Cultura (con le tantissime librerie e la vicina Università Federico II), la Napoli dell’enogastronomia (con i tanti ristoranti e le storiche pizzerie di Spaccanapoli) e molto altro ancora.

Grazie alla statua del Sommo Poeta, posta al centro della celebre piazza, è possibile percepire quello spirito fervente di intelletto, letteratura e cultura, che crea la vera identità di Napoli.