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Piazza Bellini: momenti di tensione durante la movida

Piazza Bellini, punto nevralgico della movida napoletana è stata ieri sera teatro di scene tutt’altro che distensive per chi si trovava in quel luogo.
Durante il servizio di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato, per il mantenimento delle norme di distanziamento sociale anti Covid, la situazione si è riscaldata creando momenti di tensione tra la folla astante e le forze dell’ordine.

La questura di Napoli fa sapere che si effettueranno delle indagini per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

Durante gli scontri un agente sarebbe rimasto ferito e una delle auto di servizio danneggiata.
Il questore Alessandro Giuliano ha dichiarato che gli operatori delle Volanti si sono trovati a gestire una folla aggressiva e minacciosa reagendo con equilibrio difronte a comportamenti inaccettabili.

Di parere diverso gli attivisti dei centri sociali, presenti in piazza e di cui fanno parte i ragazzi fermati.

In un comunicato del centro sociale Insurgencia di Napoli, si smentisce categoricamente la versione della questura.

In questo comunicato, facendo riferimento anche ai tanti video postati sulla rete, si rende noto che al fronte di un controllo della polizia, tre attivisti sono stati portati, con la forza, al commissariato di polizia di via Bernardo Tanucci senza alcuna valida motivazione. A provocare il tumulto in piazza, in cui si trovavano persone comuni, intente a trascorrere una serata piacevole, sarebbero stati gli agenti che hanno dato via ad atti intimidatori nei confronti della folla e fatto seguito a questi con spintoni e violenze fisiche.
Secondo gli attivisti del centro sociale, quella di ieri sera in Piazza Bellini, è stata una mobilitazione di forze dell’ordine eccessiva, sono giunti sul posto infatti, otto volanti della polizia, una macchina dei carabinieri, una camionetta dell’esercito. Una situazione che appare un abuso da parte delle forze delle forze dell’ordine, ai danno dei liberi cittadini. Il comunicato si conclude con la volontà degli attivisti di impedire una militarizzazione delle strade della città.
Nel frattempo altri gruppi di ragazzi, tra cui il centro sociale Mezzocannone occupato, chiedono una mobilitazione generale nei pressi della Questura per dire basta a qualsiasi forma di abuso in divisa.