Perdita di valori e isolamento, queste sono le due condizioni chiave che purtroppo caratterizzano l’esistenza di tanti giovani.
Probabilmente è vero che i giovani d’oggi non sono più come quelli di una volta, ma essendo il cambiamento una costante, è normale che sia così.
La società cambia, i tempi pure, e di conseguenza anche i propri modelli di ispirazione.
Per quanto riguarda invece lo stare insieme, il discorso è differente. Premesso che alla base di ogni società esistono dei valori ben saldi, l’uomo, è da sempre abituato a vivere in una sorta di “contenitore” (se pensiamo al neonato ancor prima della nascita, viene in mente l’immagine del grembo della mamma, all’interno del quale il bambino si muove in tutta sicurezza, ovattato e senza pericoli); proprio in questo senso procedono le ricerche di sociologi e psicologi quando si interfacciano con i comportamenti di alcuni ragazzi.
I giovani mostrano di credere in valori importanti, ma si mostrano scettici rispetto alle proposte che giungono dalla società degli adulti, spesso visti come “nemici”.
La perdita di valori è all’ordine del giorno, soprattutto in quelle situazioni problematiche e nelle quali spesso non si interviene.
In questo particolare momento storico-sociale, la crisi identitaria e comportamentale, interessa un numero crescente di ragazzi, che sembrano vivere fasi tra loro contraddittorie.
Tale atteggiamento però, li porta consequenzialmente ad isolarsi, scegliendo di non interagire con gli altri.
Perdita di valori: tra degrado, tecnologia e modernizzazione
La gestione delle interazioni con gli altri si condensa in quella che dagli studiosi è definita una sorta di “arena”, che va dalla fanciullezza all’adolescenza.
Tuttavia, in questo scenario contrastato, si evince un dato che consola: i giovani, pur rendendosi conto della situazione difficile dell’Italia, non perdono la fiducia in se stessi.
Ciò che più colpisce, oltre alla perdita di valori e alla solitudine che spesso per scelta, accomuna sempre più giovani, è l’uso spropositato dei mass-media.
Ogni ragazzino di oggi possiede uno smartphone e ovviamente un pc, a disposizione tutto il giorno. Sicuramente l’uso eccessivo di tali dispositivi, oltre a danneggiarli cognitivamente, fornisce anche una “scusa” in più per isolarsi e va a ledere il linguaggio base.
In questo ambito, occorre citare la scuola, intesa come elemento di appoggio, oltre che di formazione ed educazione, i cui docenti sottolineano quanto i ragazzi (purtroppo) parlino in modo scorretto e spesso sgrammaticato.
Nei messaggi comuni, i cosiddetti sms, si trovano abbreviazioni di parole, storpiature, errori ortografici, del discorso e l’unico tempo verbale utilizzato è il presente. I professori lamentano che gli alunni scrivano nei temi abbreviato come nei messaggi. Ciò che si evince è l’immagine di una società sicuramente progredita dal punto di vista tecnologico, ma che procede verso una problematica incomunicabilità.
Valori, comportamenti, interazione e spirito di condivisione, sono elementi necessari per lo sviluppo personale ma anche per costruire una società che sia ben coesa, e che funzioni nel modo giusto.
In un contesto come quello che viviamo, dopo la grave crisi pandemica, parlare di “generazione vuota” e inesorabile perdita di valori, è facile, soprattutto se ci si ferma alle apparenze.
Giovani d’oggi: è importante offrire delle valide opportunità
Viviamo in una realtà contaminata, e bisogna tener conto che sia le differenze, sia i desideri dei vari ragazzi, sono diversi in ognuno di loro e non possono essere considerati un valore univoco o un giudizio per fare di tutt’erba un fascio.
La realtà odierna è variegata e multiforme, esistono molteplici spaccati e tessuti sociali, spesso interconnessi o sovrapposti, e secondo gli studiosi, tra i quali: psicologi, assistenti sociali, educatori, sarebbe opportuno non contaminare le idee e i progetti che ogni giovane si prefissa.
Questo potrebbe realizzarsi fornendo dei punti di riferimento, la cosiddetta – spalla di appoggio – e magari proponendo attività che possano interessare e coinvolgere, dando modo ad ognuno di loro di esprimersi.