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Per non dimenticare

Commemorazione, commozione e riflessione contraddistinguono ogni anno la Giornata della Memoria, celebrata ogni 27 Gennaio in Italia e in tanti altri paesi del Mondo. A cosa serve ricordare? Molti sono coloro che hanno rimarcato la necessità di ricordare con dolore e sgomento uno degli eventi della Contemporaneità che più lasciano senza parole e inermi: l’Olocausto. Come è potuto accadere che l’uomo ha potuto agire contro un altro uomo in modo così cinico e violento? La violenza esiste in tante forme ed ognuna di essa va ripudiata, ma ad Aushwitz e nei campi di concentramento, in quei momenti si raggiunse la follia estrema. Occorre ricordare per non dimenticare ma soprattutto per far sì che  nella storia mai più si ripetano simili atrocità.

Il 27 Gennaio era il giorno in cui 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Aushwitz, dove, dieci giorni prima, i Nazisti marciarono assieme a dei prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia. Quando si aprirono quei cancelli, tutti appresero con dolore i metodi con i quali venivano schiavizzati e torturati i prigionieri di quei lager: ebrei, omosessualità, militari, politici, anche italiani che avevano provato a difendere gli ebrei.

La Giornata della Memoria è stata descritta nelle sue finalità negli articoli 1 e 2 della legge 2000 n.211 e prevede la Commemorazione delle vittime delle persecuzioni, delle torture e dei massacri di innocenti attraverso eventi, iniziative, cerimonie, incontri e momenti di riflessione, che prevedono la partecipazione delle Scuole di ogni ordine e grado e delle Istituzioni.

La violenza è uno dei mali che ha contraddistinto sempre molte epoche ma che nella nostra civiltà, progredita, sviluppata e cosmopolita deve essere ripudiata perchè il vero progresso dell’uomo sta nel suo essere in unione, pace e amore con tutti gli esseri viventi: non è un’utopia ma è una realtà possibile solo attraverso l’amore e l’impegno verso gli altri.