Oggi, 24 agosto, non possiamo non celebrare la nascita di uno dei volti comici più simpatici della nostra terra: Peppino De Filippo.
Peppino era figlio del commediografo Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo, e fratello di Eduardo e Titina. Il noto attore nacque a Napoli il 24 agosto 1903 proprio a Palazzo Scarpetta, sito nell’attuale via Vittorio Colonna.
Già da ragazzo Peppino mostrava grandi doti nell’arte della recitazione, lavorando su alcuni palcoscenici. Nel 1931 fondò insieme ai suoi fratelli la Compagnia Teatro Umoristico: i De Filippo. Ma nel 1944 la compagnia si sciolse a causa dei litigi che Peppino aveva continuamente con il fratello Eduardo.
Grazie alla separazione dai fratelli, Peppino riuscì a trovare una sua identità più precisa, rivolta ad una commedia più leggera e meno pungente. Al teatro come attore lavorò per alcuni lavori come ”L’avaro” di Moliere oppure ne ”Il guardiano” di Harold Pinter diretto da Edmo Fenoglio.
Possiamo però dire che le grandi doti e la bravura di Peppino come attore si possono vedere nei film insieme a Totò. Totò e Peppino hanno dato vita al duo comico più importante del cinema italiano. Alcune scene dei loro film sono state riprese da attori comici successivi. Sono diventate dei veri topos. Non possiamo dimenticare la famosa scena della lettera nel film ”Totò, Peppino e la malafemmina” o altri film come ”La banda degli onesti” e ”Totò, Peppino e i fuorilegge”. Questi sono solo alcuni dei grandi successi che Totò e Peppino hanno messo in scena. Pare che inoltre i due improvvisavano delle battute e delle scene non programmate. Questo rendeva ancora più comico l’effetto. Si può dire che l’improvvisazione nasce con Totò e Peppino.
Per la tv grazie alla trasmissione ”Scala reale”, Peppino diede vita ai personaggi di Pappagone e Cummendatore, tipiche maschere del teatro napoletano overo Pulcinella e Felice Sciosciammocca.
Inoltre alcuni suoi modi di dire come ”piriché”, ”ecquequà” riuscirono ad entrare nel modo comune di parlare. Nel 1979 conduceva il varietà televisivo ”Buonasera con…” coadiuvato dalla collaborazione del figlio Luigi. Nonostante la malattia che lo stava già affliggendo in quegli anni, Peppino continuava le sue apparizioni televisive.
Morì il 26 gennaio 1980 a causa di un brutto tumore e venne sepolto nella tomba di famiglia a Roma, nel Cimitero del Verano. Ma la sua comicità brillante e spontanea, quella non ci lascerà mai.