Pasqua è la ricorrenza religiosa per eccellenza; tale giorno si contraddistingue per la bellezza di cui si “tinge” anche in ambito sociale e culturale.
A Napoli i riti della settimana che prepara alla Pasqua cominciano con il giovedì Santo e procedono poi anche il venerdì e il sabato. Proprio il giorno che precede la Santa Pasqua, si caratterizza per un’usanza tipicamente napoletana, attesa da grandi e piccini: il celebre Struscio.
Lo scalpiccio di piedi che “strusciano” senza fretta, richiama il suono onomatopeico degli abiti da festa, inevitabilmente lunghi, che spazzano il marciapiede lungo il percorso.
Si tratta di una sorta di pellegrinaggio per far visita al Santo Sepolcro, un modo per uscire di casa nel segno del rinnovamento, ma anche per vantarsi, sempre senza esagerare.
Lo Struscio napoletano risale all’epoca del Viceregno spagnolo; in quel periodo a Napoli, così come in Spagna, fu imposto il divieto a carri e cavalli di circolare durante la settimana Santa lungo Via Toledo. In questo modo, i fedeli, percorrevano la celebre strada a piedi, per raggiungere il Sepolcro.
Si procedeva lentamente, strusciando i piedi e le stoffe dei lunghi abiti da signora. Una passeggiata che divenne poi gioiosa e tradizionalmente percorsa da via Pessina a piazza Trieste e Trento e viceversa, spesso solo per farsi ammirare in abiti nuovi.
Ed ecco che il termine Struscio indica il suono del drappeggio dei lunghi vestiti sul suolo.
Un modo per esibire gli abiti nuovi e per sfoggiarli agli occhi delle altre donne. Un’occasione propizia per i negozianti, che approfittavano delle lunghe passeggiate per mostrare in vetrina abiti primaverili, colorati e accattivanti. Ecco che lo struscio divenne un modo per mettersi in mostra e farsi vanto del proprio ceto sociale.
Oggigiorno questa singolare quanto si può dire “folkloristica” tradizione è andata perdendosi. Via Toledo è sempre un crocevia di persone che la percorrono, chi passeggiando, chi camminando velocemente preso da chissà quale pensiero, ma il culto religioso è andato man mano decadendo.
Lo Struscio è diventato a poco a poco una vera e propria camminata tra vetrine e negozi, sempre più desacralizzata.
L’antica pratica dello struscio si svolgeva non solo il sabato Santo, ma anche il giovedì e il venerdì. I Sepolcri da visitare erano tre, presenti in determinate chiese della città partenopea. Le chiese erano raggruppate lungo Via Toledo e la tradizione di cui si fa menzione era un modo per riunire la famiglia.
Una passeggiata con uno spirito gioioso e di festa, ma vigili senza distrarre l’attenzione dall’amata, senza sospendere sospetti e gelosie.
Lo Struscio è considerato la festa della primavera, evento di rinascita spirituale per chi crede e personale per tutte le altre persone.
Queste ed altre abitudini sono oramai scomparse e permangono solo nelle campagne, come tanti altri rituali tipici della tradizione.