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Partenopeo, l’eroe che godeva della protezione di Artemide

Partenopeo, in lingua greca Παρθενοπαίος Parthenopàios, è una figura della mitologia greca. Figlio di Melanione e Atalanta (o secondo alcune versioni, figlio di Meleagro) deve il suo nome al lungo periodo di verginità vissuto da sua madre. Parthenos, infatti, vuol dire vergine in greco.

Il mito di Melanione e Atlanta, l’indomita cacciatrice

Secondo la leggenda, Melanione desiderava ardentemente la mano di Atlanta, la formidabile cacciatrice che sfidava i pretendenti ad una corsa; chi veniva battuto, perdeva anche la vita. Grazie ad un stratagemma, Melanione riuscì ad avere la meglio e a sposare Atalanta. Da questa unione nacque Partenopeo.

Partenopeo, l’eroe della spedizione dei Sette contro Tebe

Partenopeo prese parte, alla spedizione dei Sette contro Tebe, organizzata da Adrasto. Artemide, la dea a cui il giovane era particolarmente legato, gli diede in dono delle frecce infallibili e lo cosparse di ambrosia per proteggerlo e per aiutarlo a sfruttare i suoi talenti in battaglia. Afrodite, divinità cara ai Tebani, si adirò per la strage opetata da Partenopeo, così si affidò ad Ares e lo pregò di allontanare Artemide dal giovane. Quest’ultima, nel tentativo di proteggere Partenopeo, assunse le fattezze di Dorceo, un anziano guerriero molto legato al figlio di Atlanta, e cercò di persuaderlo a tornare a casa.

Anche Anfione, che riempiva le file nemiche, lo spinse ad abbandonare il conflitto, ma il tentativo fu vano, poiché Partenopeo desiderava scendere in battaglia.

Il giovane perì per mano di Dioreo (o Periclimeno, secondo alcune versioni). La  morte del guerriero venne vendicata dal giovane figlio Promaco, nato dall’unione con la ninfa Climene.

Enea incontrò il condottiero dopo la sua dipartita. Giunto nell’Ade grazie al provvidenziale aiuto della Sibilla, trovò Partenopeo, assieme a molti altri, nella zona riservata agli eroi.

Una figura affascinante appartenente alla mitologia greca. Amato da Artemide e detestato da Afrodite, l’eroe sacrifica la sua stessa vita per mostrare il proprio valore in battaglia.