La disuguaglianza sociale sta ad indicare quella differenza nei privilegi, nelle risorse e nei compensi tra i vari membri di una società. In questo caso, si parla di divario sociale tra uomini e donne. Nel 2021, sembra esser ancora lontana la parità dei sessi.
Cosa alimenta la disuguaglianza di genere?
Purtroppo, in vari contesti sociali, le donne risultano meno ”privilegiate” rispetto agli uomini. In particolar modo, questa differenza è evidente in ambito lavorativo. L’Organizzazione Internazionale del lavoro ha evidenziato, che le donne hanno più difficoltà a trovare un lavoro a prescindere dalla formazione.
L’elemento che alimenta questo divario è sicuramente la tendenza a far ricadere sulla donna le responsabilità di cura nei confronti di figli o membri della famiglia. Tali responsabilità, fanno sì che le donne abbiamo più bisogno di assentarsi dal luogo di lavoro, per questioni di necessità.
Con il passare degli anni, il divario sta pian piano diminuendo anche se la strada è ancora lunga. Secondo la classifica mondiale, i paesi che hanno colmato maggiormente questo divario sono i paesi nordici come Islanda, Finlandia e Norvegia.
L’ Italia, invece, ancora oggi è lontana dal podio. Secondo gli ultimi dati, i progressi sono stati fatti soltanto nel settore dell’istruzione e della salute, ambienti dove le donne occupano un ruolo molto importante. Per quanto riguarda le grandi aziende, solo il 2% ricoprono un ruolo importante.
I danni sociali causati dalla pandemia
Lo scoppio della pandemia, ha causato molti danni da questo punto di vista. Grazie ad un recente studio, è stato dimostrato che la pandemia ha rallentato i progressi fatti in merito alla parità tra i sessi. La crisi dovuta alle varie restrizioni ha fatto sì che in molti perdessero il proprio posto di lavoro. Molte più donne hanno perso il lavoro ed hanno avuto più difficoltà nel trovare un’altra occupazione.
Il rapporto di quest’anno, dimostra che a causa della crisi dovuta all’emergenza sanitaria, la parità tra uomo e donna è lontana ancora. Bisognerà aspettare minimo altri 135,6 anni per vedere un effettivo progresso.