La Campania, un territorio ampio, variegato, ricco di sfaccettature e di luoghi che, per antonomasia, sono sinonimo di bellezza. Dagli sfarzosi paesaggi della Reggia di Caserta, testimoni di un passato illustre, alle interessanti leggende su Benevento, l’antica Maleventum; all’incredibile impatto culturale dato da Napoli che, come disse Stendhal, è la capitale europea per eccellenza, assieme a Parigi.
In questa cornice così vasta, articolata e ricca di località di rara bellezza, troviamo il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
La storia del parco nazionale del Cilento
Il parco nasce nel 1991 grazie alla legge quadro del 6 dicembre n. 394.
In seguito sono stati attuati provvedimenti per la perimetrazione. Infatti, ciò è avvenuto con Ordinanza del Ministero dell’Ambiente 4 dicembre 1992 e del 22 aprile 1993 e con Decreto del Ministro dell’Ambiente 5 agosto 1993.
Il primo presidente del parco fu il naturalista Vincenzo La Valva, il quale si batté per la manutenzione e la cura del sito.
Il bisogno di tutelare il Cilento dalle speculazioni edilizie e da un errato turismo di massa era argomento di discussione già nel 1973; durante il convegno internazionale sui parchi costieri mediterranei, di Castellabate.
In tale periodo, il Ministero dell’Ambiente dimostrò una certa sensibilità sul tema istituendo due riserve naturali, ubicate rispettivamente sul monte Cervati e sul fiume Calore.
Tra i tanti primati che caratterizzano il parco nazionale del Cilento abbiamo l’istituzione di biblioteca digitalizzata, nel febbraio 2011. Tale scelta ha dato la possibilità di fruire dei ventimila volumi della biblioteca del parco, dedicata a Giambattista Vico di Vatolla.
Il parco nazionale del Cilento, il polmone verde della Campania. Un luogo nel quale la possibilità di immergersi nella natura, e di riprendere il contatto con noi stessi, diventa reale, dandoci l’opportunità di godere di un panorama mozzafiato, famoso in tutto il mondo.