L’avvento del nuovo anno non ha ancora decretato la fine di queste festività e, con il loro seguito, si tenderà costantemente a mangiare le prelibatezze di questo arco temporale. Sono numerose le pietanze tipiche di tali ricorrenze e della tradizione natalizia gustate dagli individui in Italia e nel mondo intero. Una tra queste è un dolce e si tratta dell’illustre pandoro, apprezzato da tutti per il suo succulento sapore.
Forma a stella con ben otto punte, morbidezza intensa ed una squisita leggerezza: tali peculiarità inducono chiunque ad assaggiare questa bontà. Dalla sfida con il panettone alle sue singolari caratteristiche, passando attraverso l’alone simbolico il quale contraddistingue il pandoro, dolce caratteristico del Natale e della tradizione pasticcera veronese. Insomma, durante le festività, questa pietanza, dal gusto inconfondibile, rappresenta un “must” piuttosto peculiariare, in particolare per il suo passato storico.
La nascita del pandoro: le origini risalgono al 1500
Nonostante l’opinione comunque per quanto concerne il suo ottimo sapore, coesistono parere discordanti circa le origini del pandoro. Secondo alcune testimonianze, questo dolce comparve per la prima volta probabilmente nel lontano 1500, al tempo della Repubblica Veneziana. Durante quel periodo, si solleva ricoprire alcuni cibi con sottili e delicate foglie d’oro, adempiendo ad un’antica consuetudine allora in voga. Tra queste pietanze, regnava anche un dolce di forma conica, denominato anche “pan de oro“.
Secondo altre fonti, si suppone, bensì, che il pandoro sia il processo definitivo di un’evoluzione di altri dolci del passato, cioè del Nadalin o del Pan di Vienna. Per quanto concerne il primo, si tratta di un dessert preparato durante le feste natalizie e noto a partire dal 1200, in particolare in terra veneta. Aveva una forma di stella, simile al pandoro odierno, ma era costituito da una consistenza meno burrosa e lievitata. L’altro, invece, è un singolare genere di pane dolce, emblematico del folclore austriaco, contraddistinto sempre da una base di burro, il quale rende ancora più squisito il gusto di questa pietanza.
Pandoro: ecco la ricetta e la preparazione di questo dolce
Facile acquistarlo, ma più affascinante e soddisfacente prepararlo in casa a proprio piacimento. Nonostante il gran numero di procedimenti, lo svolgimento risulta piuttosto agevole con il risultato che stimola ancora di più ad elaborare questa prelibata bontà. Per preparare un pandoro da 1 kg, dunque, occorrono:
•470 gr di farina
•100 ml di acqua
•170 gr di zucchero
•5 uova
•180 gr di burro
•12 gr di lievito di birra
•1 cucchiaino di estratto di vaniglia
•1 cucchiaino di miele
•8 gr di sale
•1 limone
•1 arancia
•Zucchero a velo
Ottenuti questi ingredienti, la preparazione, piuttosto rapida, avviene in diversi passaggi. Innanzitutto bisogna svolgere un procedimento necessario da non sottovalutare: l’emulsione aromatica, la quale caratterizza il sapore e il profumo. Congiungendo miele, arancia, limone, l’estratto di vaniglia ed un cucchiaio di rum, ciò che si ottiene si pone nel frigorifero per circa 24 ore. In seguito, è necessario mescolare 60 gr di farina, 8 di lievito di birra, 20 di zucchero e 60 di acqua per preparare il “lievitino”, dopo aver lasciato il tutto in un luogo tiepido e “sicuro” per circa un’oretta, fino alla crescita del suo volume.
Una volta pronto il “lievitino“, si ricava il primo impasto, sciogliendo il lievito di birra nell’acqua, lavorando con una frusta piatta. Si unisce successivamente farina e zucchero, con l’aggiunta dell’uovo intero e del tuorlo. Man mano che si prepara l’impasto, si inserisce anche del burro morbido diviso a pezzi, facendolo incorporare bene al tutto. Si deve tendere a dare una forma sferica all’impasto, lasciandolo poi a lievitare per qualche ora, circa tre, coprendo la ciotola nel quale è inserito con una pellicola per alimenti.
Ottenuto il primo impasto, si procede con il secondo. Quest’ultimo si prepara con il supporto del primo, aggiungendo al tutto farina, zucchero e, passato qualche minuto, anche le uova. Si comincia a lavorare bene e si inserisce anche l’emulsione aromatica. Lentamente, circa 40 minuti dopo, l’impasto diventa più consistente, oltre che liscio e molto elastico. Ma si ottiene la forma definitiva soltanto in seguito all’aggiunta del sale. Acquisito l’impasto, quest’ultimo si colloca su una spianatoia, costituita da uno strato burroso; ottenuta una forma sferica, lo si pone poi all’interno di una ciotola, nel quale dovrà lievitare per qualche altra ora a temperatura ambiente e poi in frigorifero.
Trascorso il tempo necessario, si lascia per un’ora l’impasto definitivo a temperatura ambiente. È necessario, poi, stenderlo su una spianatoia ed ffettuare delle pieghe a tre, formando così un rettangolo; bisogna anche collegare il lato sinistro nuovamente al centro e il lato destro sopra di esso. Schiacciando questo rettangolo, è opportuno compiere altre tre pieghe, procedendo dall’alto e dal basso verso il centro. Dopo aver dato una forma sferica all’impasto, lo si trasferisce in uno stampo per pandoro, caratterizzato da farina e burro. Passate 10 ore, fatto lievitare, si inserisce il tutto all’interno del forno a 160°C per 40-50 minuti, riuscendo finalmente a mangiare il gustoso pandoro, dolce tipico di queste festività.