Era troppo ghiotta l’occasione per lasciarsela scappare, qua si tratta di vincere in carrozza tre-quattro scudetti di fila, Coppe Italia un anno si e l’altro pure con annessa Supercoppa di contorno. Avrà l’occasione di gestire il fenomeno, cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo, lui che fino alla chiamata del Napoli aveva come top player Marco Maccarone, coadiuvato “nientepopodimeno” che da Riccardo Saponara. Non poteva rifiutare Maurizio Sarri e non ci ha pensato neppure per un attimo di farlo, consapevole che il treno non aspetta e non passa quasi mai per due volte, soprattutto quando si superano i sessanta anni. I suoi ex estimatori napoletani se ne faranno una ragione e dovranno accettare le scelte di un professionista che era schierato e sintonizzato su frequenze da rivoluzionario, che ha provato a prendere quel palazzo di cui avrà le chiavi, senza dover riempire le mani di calli, protette come saranno da un morbido guanto di velluto. A Napoli lo sapevano da alcune settimane ma non sono bastate per attutire il colpo di questo ingaggio che ora arriva ufficialmente ed è stato come se arrivasse completamente inatteso, il classico fulmine a ciel sereno che scuote, indigna, delude e toglie anche il “coltellino” a coloro che si dovevano difendere contro avversari con i “kalashnikov”, contrapponendo il gioco del loro Napoli di Sarri al cinismo del risultato ad ogni costo degli eterni rivali. Si, i napoletani se ne faranno una ragione e sarà giusto che accada, sarà giusto accettare magari non condividendo e sarà giusto pensare alla loro squadra del cuore che vanta un allenatore dal palmares invidiabile e invidiato da tutti gli allenatori della Juventus messi insieme. I pensieri vanno già a quando i bianconeri verranno al San Paolo imbottiti di campioni con sulla panchina l’uomo di Figline senza tuta, con giacca e cravatta e al tipo di accoglienza che riceverà. Fischi, applausi o un atteggiamento indifferente saranno niente al confronto di quei tre anni che nessuno potrà mai cancellare, nemmeno il Sarri che ha vinto l’Europa League, si è seduto al tavolo delle trattative ed ha accettato un triennale da sette milioni netti con la squadra della famiglia Agnelli, la squadra con il fatturato più alto, quella a strisce che chiederà non solo di fare spettacolo ma di vincere tutto quello che c’è da vincere ed in tutti i modi possibili. Si sente pronto mister? Buona fortuna!