Ormai gli appuntamenti europei a cinque stelle per il Napoli di De Laurentiis sono un abitudine piacevolissima fin da quando affrontò, con Mazzarri sulla panchina, nel febbraio 2012 i futuri campioni d’Europa del Chelsea in un ottavo di finale che i tifosi ricordano con gioia (3-1 al San Paolo) e con rammarico (1-4 al Stamford Bridge). Altri e tutti da far tremare le vene ai polsi, sono gli incroci che hanno caratterizzato da allora la storia europea degli azzurri, dal Bayern Monaco, al Manchester City, dalBorussia Dortmund, al Benfica, fino ai più recenti Arsenal e i pluridecorati del Real Madrid. Abbiamo tralasciato l’anno in corso nel quale i partenopei non si sono fatti mancare nulla “regalandosi”, si fa per dire, nel girone qualificazione il Psg, che è la squadra favorita della manifestazione assieme a poche altre (Barcellona, Juventus e City) ed il Liverpool, che è quella che l’anno scorso più di ogni altra ha accarezzato il sogno del titolo continentale (finale persa con il Real).Tutte queste sfide, fino ad oggi, sono legate da un filo conduttore piuttosto spiacevole se è vero che mai i napoletani hanno avuto la gioia di mettere piedi nei quarti della Champions, che rappresenterebbe un’ulteriore step in avanti del club a livello di immagine e perchè no anche economicamente, vista la generosa fetta di torta che gli spetterebbe in caso di qualificazione al turno successivo. E allora si, ci si deve provare perchè con tutto il rispetto per gli ottimi Mazzarri, Benitez e Sarri, il Napoli questa volta è guidato dal miglior allenatore della sua storia più che ottantennale, Carlo Ancelotti, e se non ci si riesce ora che ha dominato questo girone dalla seconda giornata in poi, da quando cioè ha battuto il Liverpool per 1-0 non si sa quando ci debba riuscire. L’organizzazione di gioco, ereditata anche dalla precedente gestione tecnica (Sarri), l’approccio mentale alla partita, la capacità di gestione della rosa, il talento innato nella lettura della partita a gara in corso e conseguenti cambi, fanno dell’uomo di Reggiolo il miglior grimaldello per spalancare le porte della qualificazione alla squadra del golfo, che forte di un’impresa ritenuta impossibile potrebbe candidarsi al ruolo di scheggia impazzita della Champions League. Che si incrocino le dita, si adoperino tutti i riti apotropaici del caso, senza lesinare nessun tentativo e sediamoci comodi a goderci la partita Liverpool-Napoli che questa volta potrebbe riservare un epilogo nuovo e meritato che non si limiti alla “bella figura” ma ci faccia sognare in grande in un grande stadio contro una grande squadra per una grande notte da ricordare per sempre.