giovedì 21 Novembre, 2024
16 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Ossobuco, un piatto di varie città italiane: di cosa si tratta?

L’ossobuco è sia un piatto milanese, che fiorentino ma spesso si può trovare anche a Roma. Questo piatto è una specialità della cucina lombarda. La ricetta dell’ossobuco è un piatto rappresentativo che sembra risalire al Medioevo, caratterizzato da un particolare taglio di carne che è reso tenero per via dalla lunga cottura e dalla presenza del midollo, che sciogliendosi rende la preparazione ancora più succulenta.

Un altro tratto distintivo è l’aggiunta della gremolada, un trito di prezzemolo e aglio con la scorza di limone che completa ed esalta il sapore della carne di vitello.

L’ossobuco di tipo milanese può essere servito anche come gustoso secondo di carne. Spesso anche accompagnato al risotto allo zafferano. L’ossobuco è una ricetta quindi conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. La ricetta, prevede un’aromatica cottura della carne di ossobuco di vitello che viene poi accompagnata da un risotto dorato, allo zafferano, profumato e aromatico.

Si tratta di un’antica ricetta lombarda ma è diffusa in tutta Italia, semplice da preparare. L’ingrediente che la fa da padrone è un tipo di carne che si chiama ossobuco, questo taglio deriva dalla parte trasversale dello stinco del vitello intorno al quale resta tutta la polpa che crea una sorta di medaglione.

Si tratta di una ricetta molto antica, fonti storiche infatti testimoniano che già nel ‘700 era preparato per i nobili che lo amavano molto.

L’ossobuco etipico anche nella cucina povera, per chi si doveva accontentare di questo taglio del manzo, non pregiato, per poter mangiare un poco di carne. Se la più famosa ricetta per prepararlo è quella milanese, anche in Romagna l’ossobuco fa parte della cucina tradizionale, ma con una preparazione diversa.

L’ossobuco alla fiorentina, invece, ha una storia che risale alla Famiglia Cecchi nel 1893. I Cecchi divennero famosi anche all’estero per le loro abilità. Negli anni ’70 iniziarono la loro avventura nella produzione vinicola. Ampliando poi le zone di produzione fino ad includere San Gimignano, dove si produce il famoso vino bianco, la Vernaccia, e la Maremma.