Oscar Wilde, all’anagrafe Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, nacque a Parigi il 16 ottobre del 1854. Noto per i suoi svariati talenti, è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista ed esponente del decadentismo e dell’estetismo britannico.
Oscar Wilde: lo stile raffinato e il bon mot
Padre della scrittura apparentemente spontanea, era solito dare uno stile preciso e raffinato ai suoi testi, nei quali era presente il bon mot, la battuta di spirito. L’obiettivo dell’autore era scuotere la coscienza del lettore, spingerlo all’approfondimento e alla riflessione. Wilde è noto, ancora oggi, per l’uso degli aforismi e dei paradossi.
I primi anni
Nato in una famiglia irlandese, si trasferì in Inghilterra. Uno degli episodi più conosciuti, e sorprendenti della sua vita, che viene documentato in più memorie, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per “gross public indecency”, come era indicata l’omosessualità a quel tempo dalla legge, che regolava le norme, anche morali, che riguardavano la sessualità.
Wilde, che era già sposato, dovette rinunciare al a possibilità di vedere i due figli. Successivamente fu costretto ad abbandonare la Gran Bretagna per l’Europa continentale. Perì in Francia dopo aver contratto una grave meningoencefalite. Si convertì, in punto di morte, alla religione cattolica, a cui si era avvicinato. I suoi testi teatrali, sono considerate dei capolavori del teatro dell’Ottocento.
In età adulta, dopo aver vissuto per un periodo assieme alla madre, Wilde si stabilì al terzo piano di Charles Street, nei pressi di Grosvenor Square. Dalla metà degli anni ottanta, divenne collaboratore presso il Pall Mall Gazette, dove si occupava di una rubrica intitolata The Poet’s Corner, dove recensiva libri e poesie appena pubblicati.
Lady Wilde ed il salotto londinese
Il 7 maggio del 1879 il fratello Willie e sua madre lo raggiunsero a Londra, andando ad abitare al 146 di Oakley Street (Chelsea). Lady Wilde diede vita ad un salotto culturale che, nel giro di poco tempo, divenne così famoso da raccogliere l’attenzione del principe del Galles che dichiarò: “Non conosco il signor Wilde, e non conoscere il signor Wilde significa non essere conosciuti”.
Nel 1881, durante la pubblicazione del volume Poems (Poesie), Wilde, che ne aveva inviato il libro alla biblioteca dell’Oxford Union, fu urtato dalla recensione di Oliver Elton e Henry Newbolt che lo accusavano di immoralità e plagio, in seguito a tali accuse il libro fu respinto dalla biblioteca.
Oscar Wilde, la morte e gli ultimi anni
Ciò che rimase di Wilde fu prima seppellito nel cimitero di Bagneaux. Sulla sua tomba, vi è un monumento sul quale era incisa la frase tratta dal libro di Giobbe; quest’ultima recita: “Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso”.
Dal 1909, il corpo dell’autore riposa al cimitero di Père Lachaise.