Negli ultimi anni la scuola italiana ha vissuto momenti difficili, superati grazie all’importante contributo dato dal personale scolastico aggiuntivo, i collaboratori scolastici e gli insegnanti con contratto “Covid”.
Nonostante l’impegno profuso, il sostegno ai colleghi di ruolo e i grandi risultati raggiunti, oggi ci confrontiamo con una situazione paradossale. I 50mila operatori scolastici, che comprendono soprattutto profili ata (circa il 60%), e docenti sono esasperati.
Parliamo di persone che nel periodo più duro della pandemia hanno prestato servizio nella scuola italiana, aiutandola a superare uno dei momenti più critici della sua storia. Nonostante ciò questi operatori si trovano tagliati fuori dal settore della pubblica istruzione, a causa della carenza di personale.
Tutto ciò accade nonostante le molteplici promesse fatte dal governo. Questa situazione è fonte di forte disagio, frustrazione e malessere per questi lavoratori in cerca di riscatto.
Le testimonianze dell’organico covid esonerato dal servizio
Di seguito riportiamo le testimonianze dei lavoratori della scuola in cerca di giustizia e di tutele più eque.
FILIPPINA MORBINO
“Sono Filippina Morbino e faccio parte dell’organico Covid. Ho avuto la fortuna di lavorare nella scuola dell’infanzia come collaboratore scolastico. Abbiamo sopperito a tante cose, abbiamo garantito la sorveglianza e l’igiene necessaria. La situazione nelle scuole è grave, gravissima. Se non facciamo sentire la nostra voce, nessuno lo capirà”.
GABRIELLA DE VITA
“Sono Gabriella De Vita, nemmeno dieci giorni fa abbiamo richiesto un tavolo tecnico per l’inserito dell’organico Covid. Siamo stati sfruttati durante l’emergenza. Da giugno siamo senza lavoro, siamo stanchi, stanchi delle bugie del governo. Carnevale sta per finire, cari signori politici, è arrivato il momento di buttare la maschera e cercare di affrontare seriamente la nostra situazione, la situazione di 55mila esseri umani”.
ANTONELLA RODI
“Sono Antonella Rodi, faccio parte del Comitato organico aggiuntivo. Chiedo allo Stato un organico aggiuntivo che vada a sopperire tutte le carenze di personale che ci sono ad oggi nelle scuole. Carenze che comportano numerosi rischi per i ragazzi. Chiediamo un tavolo tecnico per la nostra stabilizzazione. Quello che è stato fatto per i sanitari perché non può essere fatto anche per la scuola? Perché non si può aggiungere un organico nelle scuole e prevedere, dunque, l’assunzione di più personale. Lo chiedo al Ministero, ho parlato anche con il mio governatore ma mi ha detto che non è competenza sua”.
Una situazione incresciosa, che non valorizza l’operato dei lavoratori della scuola e dà spazio a molteplici riflessioni.