Il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Vittorio Sellitto, ha diramato una vera e propria nota attraverso la quale chiede un piano di tutela per i professionisti di ordine sanitario.
Il presidente insiste sui punti critici del mestiere degli operatori sanitari, che ogni giorno sono esposti, a causa della loro vocazione, a pericoli e rischi per la loro salute, nonché per quella dei loro cari.
Presidi per la prevenzione e disponibilità di testing per tutti coloro che sono a stretto contatto con gli ammalati, questi i punti di criticità presentati in quello che risulta essere un vero e proprio appello, un grido d’appello per la tutela degli eroi adempienti al giuramento d’Ippocrate.
La nota dell’Ordine dei Medici
“Visto lo stato di criticità che coinvolge tutte le componenti sanitarie ( medici e infermieri) e che recentemente ha portato alla messa in quarantena di molti di essi e alla chiusura temporanea di P.S. e U.O. Vista la continua assistenza prestata da parte di tutti i medici ospedalieri e del territorio (MMG, PLS, CA, specialisti ambulatoriali) e vista la carenza di DPI che vanno utilizzati in maniera corretta con conseguente elevato consumo degli stessi
CHIEDIAMO
1. Un programma di diagnostica periodica, tramite tampone, per tutti gli operatori sanitari impegnati nell’assistenza a pazienti COVID-19 positivi o sospetti;
2. La disponibilità di presidi DPI da consegnare rapidamente a tutti i sanitari impegnati in assistenza a pazienti COVID-19 e non solo.
Un appello, che vuole essere un grido d’allarme di quest’Ordine, a provvedere alla sicurezza degli operatori sanitari che stanno lavorando senza risparmio di energia, che si stanno ammalando, che stanno morendo, immolandosi sull’altare delle professione e del giuramento d’Ippocrate.
Questi professionisti meritano il giusto rispetto e le giuste attenzioni delle istituzioni; non è più il tempo di rinviare le consegne a tutti, ripeto a TUTTI, i professionisti impegnati di quanto necessario alla loro
sicurezza per non dover piangere ancora colleghi “EROI” perché svolgevano il loro lavoro senza risparmiarsi”.