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Online il nuovo numero della newsletter GME

È online, e liberamente scaricabile tramite il sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici, GME, presso il quale è possibile trovare, in apertura, un particolare intervento di Agata Gugliotta, ricercatrice del Rie.

Il commento della studiosa verte sul mancato accordo di transito tra Russia e Ucraina, dopo che l’ultimo faccia a faccia tra il vecchio Commissario Ue per l’Unione Energetica, Maros Sefcovic, ed i Ministri dell’Energia ucraino, Oleksiy Orzhel, e russo, Alexander Novak, del 19 settembre, sia stato infruttuoso.

“Le trattative, che vanno avanti da aprile 2018, riprenderanno a fine ottobre, mentre nel frattempo proseguiranno contatti a livello tecnico. La speranza è di giungere ad un accordo prima del 31 dicembre, data di scadenza del contratto in essere stipulato nel 2009, o ancora più auspicabilmente entro il 1 dicembre così da poter prenotare la capacità per il prossimo anno. Quel che sembra un comune contratto cela una difficile e prolungata diatriba tra due stati, la Russia e un paese ex satellite, l’Ucraina, o anche tra il colosso russo Gazprom e l’ucraino Naftogaz, al centro insomma di interessi economici rilevanti. E, come se non bastasse, esula dai confini di questi due paesi, con dirette implicazioni per la sicurezza energetica dell’Europa. Per la Russia l’Ucraina rappresenta attualmente, il più importante paese di transito del gas: nel 2018 oltre il 40% (circa 87 mld mc) del metano russo esportato è passato attraverso l’ex repubblica sovietica; bypassare Kiev attraverso rotte alternative non è al momento una soluzione percorribile, dato che i gasdotti a Nord (il Nord Stream 2 con capacità di 55 mld mc) e a Sud (il Turkish Stream con capacità 15,75 mld mc) non sono stati ancora ultimati. Per l’Ucraina sarebbe economicamente molto svantaggioso fare a meno del transito del gas russo, dal momento che gli introiti garantiscono il 3% del pil e il 4,5% di tutte le esportazioni del paese. Per l’Europa, principale destinazione del gas russo, un eventuale blocco delle forniture potrebbe avere delle conseguenze per nulla marginali. Secondo gli ultimi dati rilasciati da Gazprom, cumulativamente nel 2018 il Vecchio Continente (con l’esclusione dei paesi che prima facevano parte dell’ex Unione Sovietica) ha acquistato dal colosso russo 200,8 mld mc (+4% rispetto al 2017), pari a circa il 43% del suo consumo di gas, di cui, come già rilevato, circa 87 passati attraverso i gasdotti ucraini. Nonostante l’ottimismo del rappresentante Ue, la situazione rimane difficile e delicata e su alcuni punti importanti – volumi, tariffe, durata – le posizioni non potrebbero essere più diverse. Ragioni politiche, interessi economici, ingerenze esterne (in primis Stati Uniti), evoluzione della domanda di gas in Europa, timeline del Nord Stream 2 e del Turkish Stream, sono solo alcune delle variabili che combinate potrebbero determinare esiti diversi. Tra le diverse possibilità, si possono individuare tre principali scenari: Firma dell’accordo e mantenimento dello status quo; Nessun accordo e cessazione del transito di gas russo dall’Ucraina; Scenario intermedio con un accordo di breve periodo. Per rispondere a domande su un esito positivo o meno dell’intesa, durata e caratteristiche occorrerà aspettare”. La speranza, ha concluso la ricercatrice del Rie, “è che di questa guerra che si combatte attraverso i flussi energetici e che esula dalla geopolitica degli spazi si possano limitare i danni, perché il 1° gennaio 2020 è alle porte e, come in una famosa raccolta di George Martin, ‘the winter is coming'”, afferma in apertura della newsletter Agata Gugliotta, ricercatrice del Rie, parlando del mancato accordo di transito tra Russia e Ucraina.

Nel nuovo GME si troveranno inoltre pubblicati i commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali nonché europee, la consueta sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II