Cosa rara di questi tempi i governatori delle regioni italiane sono in disaccordo tra di loro e con le decisioni prese dal governo centrale.
Oggetto del disaccordo, anche questa una novità, la gestione della pandemia ed in particolare le norme da adottare per contrastare la diffusione della variante di Covid-19 definita oggi Omicron.
All’esplodere della quarta ondata i governatori delle regioni si chiedono se effettivamente le misure messe in atto sin ora siano corrette e se non sia il caso di modificarle. Il rischio, specie per i governatori di Liguria, Veneto e Friuli, è che a causa delle quarantene dovute a contatti con positivi si rischi di paralizzare il paese.
Chiaro è che la situazione va rimodulata anche alla luce della somministrazione della così detta dose booster.
Il governo centrale ha, nelle scorse ore, reso noto che domani 29 dicembre ci sarà una riunione con il comitato tecnico scientifico per valutare le nuove regole da adottare per contrastare il virus, facendo delle distinzioni tra vaccinati e non.
L’ipotesi in questo momento vagliata dagli esperti è quella di ridurre l’isolamento a meno di sette giorni – tra i tre e i cinque – per chi ha già ricevuto il booster o anche per chi ha già completato il ciclo con due dosi. Il Commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, racconta che “…gli scienziati stanno studiando con l’Istituto superiore di sanità. Adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati, si sta studiando cosa mettere in campo“. Anche per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri una “revisione” delle regole è “necessaria”, “ma non è questo il momento”.Ha infatti affermato in un’intervista rilasciata a sky tg24 :“Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi”.
Si resta in attesa di dati più certi su questa nuova variante, ma come spesso è accaduto dall’inizio di questa emergenza mettere d’accordo tutti non sarà facile.
Altra questione spinosa restano le mascherine ffp2 in questo momento difficili da reperire e che pur essendo obbligatorie per accedere ad alcuni servizi non godono di prezzo calmierato come invece è stato sin ora per quelle chirurgiche.