È morto il sultano dell’Oman, Qabus bin Said al Said. Aveva settantanove anni.
A divulgare la notizia è il palazzo reale omanita. Sono stati proclamati tre giorni di lutto.
I media di stato hanno lodato Qabus per la sua “saggia e trionfante marcia piena di tenerezza che ha coperto l’Oman da un estremo all’altro, e si è estesa in tutti i mondi dell’arabo, islamico e internazionale, portando a una politica equilibrata che il mondo intero ha rispettato”.
Il nuovo sultano è il cugino di Qabus, Haitham ben Tarek, ministro del patrimonio e della cultura.
Il governo di Muscat annuncia che Haitham ha già giurato. Il governo ha scritto su Twitter che “Haitham ben Tarek ha prestato giuramento come nuovo sovrano dopo una riunione della famiglia reale (…), che ha approvato la scelta”. Qabus aveva scritto il nome del suo successore su un foglio chiuso in una busta sigillata che doveva essere aperta settantadue ore dopo la sua morte solo se il consiglio della famiglia regnante non si fosse accordato sul nuovo sultano.
Qabus ha governato il Paese della penisola araba per quarantanove anni, asceso al trono dopo aver rovesciato suo padre con un colpo di stato nel 1970. Ha tentato da allora di allacciare relazione con gli alleati occidentali. Ha anche accentrato il potere nelle sue mani, e unificato il sultanato e il governato. È stato inoltre il più longevo dei leader arabi.
Qabus è considerato uno dei pilastri della politica in Medio Oriente negli ultimi 40 anni. Ha mantenuto un ruolo neutrale nelle dispute geopolitiche, ma decisivo nella mediazione delle situazioni conflittuali.
Il sultano soffriva da qualche tempo di una malattia che si pensa fosse un cancro al colon. In un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Ona, si legge: “È con tristezza che il sultano dell’Oman piange il nostro sultano Qabus sin Said, richiamato a Dio venerdì sera”.