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Oliviero Toscani. La provocazione in fotografia

Oliviero Toscani. La provocazione in fotografia. Ieri 13 gennaio 2025 è morto a 82 anni uno dei maggiori fotografi italiani e  contemporanei , Oliviero Toscani. Il fotografo milanese da decenni viveva con la famiglia in una tenuta a Casale Marittimo, tra le province di Pisa e Livorno in Val di Cecina, dove allevava cavalli e produceva vino e olio.

Da due anni soffriva di amiloidosi. Rara malattia caratterizzata dall’anomalo accumulo di proteine in organi e tessuti ,che lo aveva dimagrito di 40 chili e per la quale si era sottoposto inutilmente  a terapie sperimentali.

La carriera

Nato a Milano nel 1942, Toscani pubblicò la sua prima fotografia quando aveva solo 14 anni  sul Corriere della Sera : il volto di Rachele Mussolini a Predappio alla tumulazione del Duce nella tomba di famiglia. Lo aveva portato con sè il padre Fedele , uno dei più importanti fotografi italiani, fotoreporter per il Corriere della Sera. Autore tra l’altro  delle storiche fotografie di Piazzale Loreto coi cadaveri di Benito Mussolini e degli altri gerarchi.

Oliviero Toscani in quasi sessant’anni di carriera  ha rivoluzionato il mondo della fotografia, scandalizzando e suscitando sempre accese discussioni. Acclamato e contestato.Una carriera costellata di volti e di immagini raccolti nel libro “Ne ho fatte di tutti i colori “  pubblicato  nel 2022.

Dai jeans di ‘Chi mi ama mi segua’ al bacio tra un prete e una suora, dai volti dei condannati a morte al corpo di una donna consumata dall’anoressia, tutte le sue campagne hanno lasciato il segno. In sessant’anni di carriera ha lavorato in ogni luogo del mondo e per tutte le riviste più importanti.sempre discusso, a volte discutibile.

Tra pubblicità e impegno sociale

Oliviero Toscani. La provocazione in fotografia Nella fotografia pubblicitaria tradizionale prima di Toscani la vita quotidiana era un semplice pretesto per  far risaltare un certo marchio. Con Toscani  il rapporto si invertì ,per cui era  il marchio un pretesto per catapultarsi nella vita sociale e nell’impegno civile

Dopo il debutto in campo pubblicitario per il cornetto Algida, collabora con importanti maison di moda quali  Valentino, Chanel, Fiorucci, Prénatal. Nel 1973 firma le pubblicità dei jeans italiani marchio Jesus.

Una di queste  foto mostra le natiche semicoperte della modella  con lo slogan: «Chi mi ama, mi segua». La foto sarà censurata un po’da tutti :dalla magistratura alla politica e alla Chiesa. Tra i pochi intellettuali a difenderlo, Pier Paolo Pasolini.

Le foto choc

Le foto di Oliviero Toscani hanno sempre suscitato accesi dibattiti tra sostenitori e detrattori. Nel bene e nel male, sempre un pugno nello stomaco di chi le osserva

Il 1982 fu l’anno dell’inizio della collaborazione con  Benetton, quando a Toscani venne l’intuizione di coniugare pubblicità e impegno sociale. E così inizia via via a trattare  temi quali razzismo, omofobia, anoressia, Aids, pena di morte, violenza contro le donne.

Nel 2000 tuttavia il sodalizio con il gruppo Benetton s’interrompe dopo una controversa campagna imperniata su foto vere di condannati a morte negli Stati Uniti.

Seguirono a questo punto  collaborazioni  con la Croce Rossa, con l’Istituto Superiore della Sanità, con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nel 2004 cura la campagna sulla sicurezza stradale “Non uccidere”] in collaborazione con la Polizia di Stato.

A partire dal 2007 si impegna nel progetto Razza Umana, una fotogallery di ritratti delle razze e dei tipi somatici di tutto il mondo

Nel 2011 Toscani e il Collettivo Fabrica iniziano una campagna per la pace  facendo baciare (usando Photoshop) diversi “nemici”: Benedetto XVI e l’imam del Cairo Ahmed Mohamed el-Tayeb, Obama e il leader cinese Hu Jintao, l’allora presidente palestinese Mahmoud Abbas e il leader israeliano  Netanyahu.

Numerosi i premi ricevuti per la sua attività fotografica.Ha svolto anche attività politica, candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e ancora  nel 2006 per la Rosa nel Pugno.

Le dichiarazioni choc

Oliviero Toscani. La provocazione in fotografia. Oliviero Toscani per sua natura era un provocatore, ma non solo con le foto. Arguto ma dissacrante e spiazzante. Molte le sue dichiarazioni choc. Non aveva certo peli sulla lingua.

A partire dal Febbraio 2015, quando è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Verona per diffamazione contro i veneti, da lui definiti “un popolo di ubriaconi atavici”.

Nel 2019 è stato condannato dal Tribunale di Milano a 4000 euro di multa per vilipendio della religione per affermazioni durante la trasmissione radiofonica la Zanzara : “la Chiesa sembra un club sadomaso” e “fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino”

Dal 2018 al 2020 era ritornato a collaborare con Benetton,  ma venne  licenziato per le dichiarazioni sul crollo del ponte Morandi (“Ma a chi interessa che caschi un ponte?”).

Il tribunale di Vibo Valentia nel 2022 lo ha condannato  a 8 mesi di reclusione per diffamazione aggravata, per la querela di un  diciottenne al quale Toscani aveva rifiutato di farsi scattare una foto insieme poiché, in quanto calabrese, poteva essere un “potenziale mafioso”.

Fece poi  scalpore il suo commento sulla scomparsa del Cavaliere (“per fortuna Berlusconi è morto”)

Il futuro di Oliviero Toscani

Prima di morire aveva detto di non temere la morte e di aver pensato di andare in Svizzera per il suicidio assistito. Effettivamente ci era andato, ma solo per l’inaugurazione della sua ultima mostra Photography and Provocation .

In occasione dei suoi  80 anni gli chiesero un parere sul suo futuro “Chissà, penso al cosmo, all’universo, alle stelle. Quando capiremo tutto questo, ecco, sarà il futuro”. Ora è andato proprio lì. Una star della fotografia che ha immortalato miriadi di volti, adesso è immortale tra miriadi di stelle.

 

 

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane, nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.