Olimpia di Luigia Sorrentino.La poesia abbraccia il teatro
La poesia contemporanea, come la musica e le arti visive, ha trovato oggi nuove forme di diffusione che ne consentono una fruizione molto più ampia del passato.Grazie ai social chiunque può leggere i versi di poeti famosi o sconosciuti, e se ha un minimo senso critico può farsi un’idea della differenza che c’è tra poesia commerciale e poesia colta.Ma quest’ultima è quasi sempre ritenuta ostica e perciò ostile, un’opinione peraltro non sempre infondata, come se l’incomunicabilità fosse sinonimo di qualità artistica.Una diffusa poesia astratto-informale richiedente uno sforzo superiore che il lettore medio non sempre è in grado o non sempre ha voglia di fare.
Poesia e teatro
Nelle librerie la Poesia e il Teatro sono sistemati negli stessi scaffali, ma non per reali affinità, piuttosto perché considerati entrambi generi letterari adatti ad una piccola nicchia di lettori-cultori.Nell’Olimpia di Luigia Sorrentino, non una silloge ma piuttosto prezioso poemetto suddiviso in otto sezioni intervallate da sette brevi prose, poesia e teatro si fondono nella struttura poetico-narrativa che è lirica ed epica al contempo, e che si svolge con una successione di scene ambientate in luoghi diversi.Per non parlare della presenza del Coro,tipico del teatro greco antico.
Ciò non sorprende considerando che la poetessa, oltre che essere stata allieva nel laboratorio teatrale di Vittorio Gassmann, ha al suo attivo numerose esperienze nel teatro di prosa (1986-1991) e nessuna sorpresa dunque quando dal poema è stato tratto lo spettacolo teatrale Olimpia,tragedia del passaggio messa in scena nel Giardino Romantico di Palazzo Reale a Napoli nel 2020.
Un viaggio iniziatico tra le rovine di Olimpia
Un viaggio iniziatico in ciò che è già accaduto o che potrebbe accadere tra le rovine di Olimpia, opera che Milo de Angelis nella prefazione definisce orfica per l’evidente richiamo al mito di Orfeo, fondatore della poesia e trait d’union tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
La poetessa esploratrice ci accompagna in un mondo onirico in cui ogni immagine rimanda ad un’altra, in cui l’osservazione delle antiche vestigia non si traduce in un rimpianto su ciò che è stato ma in una riflessione su ciò che è o che potrà essere attraverso un ciclo continuo, dato che la magia del cerchio sta proprio nella congiunzione perpetua tra l’inizio e la fine.
Tra le ombre e la luce
Da un antro che accoglie materno come un utero, attraverso una soglia misteriosa Luigia Sorrentino va alla ricerca di una luce salvifica e rivelatrice ma sempre col timore di abbandonare le ombre (inquietanti certo ma anche accoglienti e riparatrici) per non rischiare di esserne abbagliati.
Al di là di ciò che osserva nell’antica città greca, tuttavia, quello della poetessa è soprattutto un viaggio introspettivo, dove immagini ed echi del passato si intrecciano con presente e futuro, e soprattutto un viaggio alle radici della poesia, la fiaccola perennemente accesa che rischiara il suo e il nostro cammino.
Per giungere infine alla meta suprema,la ricongiunzione tra sé e l’infinito,atto finale della nostra esistenza sulla scia del grande Holderlin,come sottolinea Mario Benedetti nella sua postfazione.Olimpia,città-donna per antonomasia figlia dell’Olimpo,creatura ctonia che si tende in volo verso l’arco celeste.
Luigia Sorrentino,poetessa e giornalista
Luigia Sorrentino, poetessa e giornalista, fondatrice del primo blog di Poesia Contemporanea per la RAI, azienda per la quale conduce attualmente il seguitissimo profilo Instagram RAI POESIA 2022, svolge da anni un’assidua e meritoria opera di divulgazione della poesia contemporanea, dando voce e spazio a poeti famosi quanto ai nomi meno noti, specie giovani.Ha pubblicato le raccolte di poesia C’è un padre (2003) La cattedrale (2008) L’asse del cuore (2008) La nascita,solo la nascita (2009) Inizio e fine (2016) Piazzale senza nome (2021)
Olimpia. Un classico della poesia contemporanea
Olimpia, opera tradotta anche all’estero (francese, spagnolo) e vincitrice di numerosi Premi Letterari (tra i tanti il Premio Camaiore e il Premio Metauro) risale al 2013 ma dopo oltre un decennio conserva intatta la sua originalità ed il suo valore,ed è ormai da ritenersi un classico della poesia contemporanea,prossimo ormai alla terza ristampa.
Luigia Sorrentino ha scritto non solo il suo capolavoro, ma anche uno dei capolavori di poesia degli ultimi decenni.
Un libro da leggere e da rileggere, se ad una prima lettura non tutto apparisse chiaro e nitido, dato che trattasi di poesia definita polisemica (e noi aggiungiamo metafisica) per i suoi molteplici richiami e significati.
Poesia del non detto e dell’indicibile
Olimpia è poesia dal forte contenuto spirituale,poesia del non detto e dell’indicibile, che sussurra e suggerisce rivelandosi un po’ alla volta a chi la legge (“lei era lì / non era più la stessa / il volto sbiancato nell’intangibile / nulla più le apparteneva / si rivoltava in un’altra che l’offendeva / nell’involo mostruoso in lontananza / lei era un soffio chiuso / tutto era in sé pieno, attaccata / alle pareti, lei era ormai radice”).