Passi avanti nella scoperta dei codici olfattivi a livello celebrale.
Stando a quanto reso noto dall’Istituto di Neuroscienze del Consiglio nazionale delle Ricerche -Cnr-, ulteriori novità sono sorte dalla sperimentazione su cavie dopo oltre un ventennio di ricerca nella mappatura molecolare sensoriali del sistema olfattivo.
Grazie all’apporto della medicina molecolare, è stato possibile tracciare una disposizione spaziale dei neuroni olfattivi, che guidano le reazioni cerebrali alla ricezione dell’odore.
Tale apporto avrà innumerevoli ripercussioni sulla scoperta di soluzioni per rintracciare le cause accidenti di malattie neuronali quali il morbo di Parkinson e nella cura per l’Alzheimer.
L’equipe di ricerca guidata dalla dottoressa Claudia Lodovichi, primo ricercatore del Cnr di Padova e supportato dalla fondazione Armenise-Harvard, in collaborazione con i dipartimenti di scienze chimiche, biomediche e farmaceutiche dell’Università di Padova, ha pubblicato gli esiti della ricerca su “Cell Reports”, da cui emerge il meccanismo molecolare che forma la localizzazione di un bulbo olfattivo nel cervello, che si attivano in determinate arre ed elabora gli stimoli captati dai tessuti presenti nelle cavità nasali tramite dei ricettori olfattivi, correlati ad uno specifico odorante.
Diversamente dalla ricezione oculare, dove i neuroni sono collegati all’interno della retina e della coclea, elementi proiettanti all’interno del cervello, i neuroni sensoriali olfattivi muovono in modo individuale in base alla tipologia d’odori, privo di uno specifico ordine di localizzazione.
L’unico ordine spaziale preciso è quello predisposto dal bulbo olfattivo, culminano in un determinato punto , glomerulo, elemento presente sul lato mediale e laterale di ogni bulbo olfattivo, da cui è possibile tracciare la mappatura topografica olfattiva. Ogni glomerulo è quindi un ricettore olfattivo di uno specifico odore.