venerdì 22 Novembre, 2024
18.2 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Charles Baudelaire: il poeta maledetto

Oggi, 9 aprile, ma del 1821, a Parigi, nacque il poeta francese Charles Baudelaire, autore di vari componimenti, rimasto nella storia per la sua vita dissipata, tanto da essere definito “il poeta maledetto”.

L’autore faceva parte di una famiglia benestante, il cui padre era Francois Baudelaire e la madre Caroline Dufays. Il padre, di età avanzata, morì quando Charles era molto piccolo, infatti, aveva solo sette anni, e la madre si risposò nuovamente, convolando a nozze con l’ufficiale Jacques Aupick.

Charles Baudelaire visse una vita in stile bohemien, caratterizzata da disordine e caos, buttandosi nell’abuso di alcool e nelle droghe, quali hashish e oppio. Non solo, era malato di sifilide e fu colpito dall’afasia. Furono questi aspetti che hanno portato a definirlo “il poeta maledetto”, la conduzione di una vita errabonda e dedita ai vizi. E, soprattutto, furono questi i motivi che determinarono la sua breve vita, in quanto fu colpito dalla morte a soli 46 anni, a causa di un ictus, nell’agosto del 1867.

Baudelaire è il precursore per eccellenza della corrente letteraria del Decadentismo, che si sviluppò tra la fine dell’800 e gli inizi del 900.

L’opera simbolica dell’autore è “Fleurs du mal”, che tradotto sarebbe “I fiori del male”. La prima edizione fu pubblicata nel 1857, presso la casa editrice Auguste Poulet-Malassis, che conteneva cento poesie, suddivise in cinque sezioni “Spleen e ideale”, “I fiori del male”, “La rivolta”, “Il vino”, e “La morte”. L’opera fece scandalo e provocò numerosi dibattiti e chiacchiericci, tanto che fu ordinato un processo giudiziario per immoralità e fu ordinato di pagare un’ammenda sia all’autore che all’editore.

Successivamente, Baudelaire preparò una seconda edizione dell’opera, con l’aggiunta di nuovi testi e di una nuova sezione “Quadri parigini”.

Le poesie contenute nell’opera costituiscono una sorta di sintesi del percorso esistenziale dell’autore, il male di vivere di cui soffriva e la sua alienazione nei confronti della realtà.