Avete mai sentito parlare del `O Scistajuolo? Probabilmente voi no, ma i vostri nonni e i vostri genitori sì! Napoli sarà sempre famosa per quei lavori inventati che hanno sempre seguito l’onda del momento e, all’epoca, l’onda del momento era il petrolio, detto anche scisto o cisto, da cui il nome del lavoratore di questa professione. Ma chi era il scistajuolo? Scopriamolo!
`O Scistajuolo, uno degli antichi lavori inventati dai napoletani. Ma di cosa si occupava?
Quando si parlava di `O Scistajuolo, a Napoli, si parlava del venditore del petrolio in quanto all’epoca veniva utilizzato nella quotidianità tra mura delle proprie case.
Il venditore del petrolio rappresentava una figura molto importante in quanto il petrolio veniva utilizzato soprattutto per le lampade, sostituendosi all’olio che aveva questa funzione, ma anche per lucidare i pavimenti delle case dei nobili, o addirittura come tintura per capelli.
Quando il prodotto venne lanciato come uso domestico ci furono diverse critiche da parte di chi ne doveva usufruire, i consumatori avevano diverse lamentele per quanto riguarda l’uso quotidiano quella principale era il cattivo odore del prodotto; fino a quegli anni veniva utilizzato l’olio, il quale ha decisamente un odore meno aggressivo e meno pesante.
Da questo tipo di lamentela si iniziò a diffondere il termine “cisto” quando si parla di cose, persone o cibi che risultano cattivi, diventandone il sinonimo.
Con l’avvento della corrente elettrica, di prodotti chimici più raffinati, la figura dello Scistajuolo è diventata una figura del tutto inutile, salvo in pochi rari casi in cui il petrolio veniva utilizzato per oliare le tapparelle o le serrande di case e negozi.
In realtà vedendo quanto sia nocivo e pericoloso il petrolio, il fatto che questo mestiere sia scomparso lentamente dalla quotidianità non è stato del tutto un male. Oggi ci sono molti incendi, con l’uso del petrolio nelle case una piccola distrazione come una sigaretta non spenta sarebbe potuto essere cruciale.