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O Puntone: tra lavoro, danza e condivisione

O Puntone: può sembrare una parola strana, ma in realtà il termine richiama alla storia dell’isola d’Ischia, regalando emozioni e suggestioni radicate nel tempo.

Un tempo costruire un’abitazione non era affatto semplice, né dal punto di vista economico, né fattivamente. Tutto era costruito a mano, senza l’ausilio di strumenti elettrici che coadiuvassero, alleggerendo il lavoro.

Ecco perchè una volta terminato il lavoro, era festa grande, anche se l’ultima tappa, la copertura del tetto, era la fase più difficile. In questa fase lavoro e musica si mescolavano in un vero e proprio rito scandito da gesti e canti tipici.

Mediante il celebre Puntone si realizzava il cosiddetto e caratteristico tetto a cupola, tipico delle abitazioni presenti sull’isola d’Ischia, soprattutto quelle più antiche.

Con il passare del tempo O Puntone è diventato una vera e propria danza, che ricorda i tempi antichi e i tetti a “carusiello”.

Il proprietario dell’abitazione, al mattino presto, dopo aver preparato un impasto di lapillo e calce, legava una bandiera ad un lungo palo di castagno affinché fosse visibile da lontano.

In questo modo un gruppo ardito di giovani robusti e forzuti giungeva sul posto, richiamati da quel “simbolo”, pronti a dare una mano. 

O Puntone: una vera e propria festa 

Era una festa per tutto il paese: i contadini, abbandonati i campi, accorrevano a portare il proprio contributo. All’alba giungevano anche i battitori o “puntunari”, recando in spalla il proprio bastone; esso serviva per pressare a furia di colpi ritmati e violenti il lapillo spruzzato ininterrottamente con succo di calce.

La sagoma della struttura si realizzava creando un telaio di pali di castagno su cui si poggiavano dei fasci di viti secche, ricoperti da uno spesso strato di creta e argilla, sui quali si poggiavano alcune pietre pomice, compatte e robuste.

Era un lavoro molto faticoso, alleggerito grazie ai canti e ai suoni di strumenti a fiato che servivano a motivare chi lavorava ed incessantemente batteva per ammassare il cemento.

I lavoratori stessi, nella maggior parte dei casi giovani, ma anche contadini o amici del proprietario di casa, erano soliti cantare per darsi la giusta carica.

Al termine dei lavori si festeggiava tutti insieme, mangiando abbondantemente quello che le donne, nel frattempo, avevano preparato: coniglio alla cacciatora, zeppole e vino a fiumi. E si continuava a ballare e cantare per tutto il giorno.

Il popolo era felice perché un compaesano era riuscito a costruirsi un tetto sotto il quale poter vivere con la propria famiglia.

O Puntone è una vera e propria tradizione storica e folkloristica di Ischia, che ancora oggi rappresenta un elemento di attrazione per i turisti che giungono sull’isola ma anche per i giovani isolani che osservano la “danza” con stupore.