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O muorz’ da’ crianza: galateo o tradizione?

Quando si parla di o muorz’ da’ crianza di certo viene meno ogni regola dettata dal galateo. Ma a Napoli tale “modo di dire” rappresenta un vero e proprio detto, oltre che un’usanza.

Un tempo era sinonimo di buona educazione ma oggigiorno è diventata una cosa da “non fare”, o meglio, per correttezza bisognerebbe evitare.

Ma quando si usa tale espressione ed in che contesto? Durante i pranzi napoletani sarà sicuramente capitato di sentire qualcuno pronunciare: Ma che fai? Lasci ‘o muorz’ da’ crianza? Una frase rivolta a qualcuno dei commensali, da parte di un membro anziano presente a tavola.

Quel boccone in realtà serviva a salvaguardare il buon nome della famiglia di provenienza e a dimostrare che l’ospite non fosse affamato e dunque nè povero, nè maleducato.  Successivamente questa amaro sotterfugio fu nascosto, l’espressione venne coniugata all’infinito ed il boccone lasciato nel piatto fu denominato e trasformato in boccone della buona educazione, cosa che in realtà non è contemplata in nessun galateo.

O muorz’ da’ crianza indica una persona che mangia tutto ciò che gli viene offerto e che è contenuto nel piatto. Un vero e proprio abominio: quei pochi pezzetti lasciati lì, rappresentavano infatti l’abbondanza della famiglia. Era usanza gradita lasciare qualcosa nel piatto per far intendere di non essere affamati. E mangiare tutto era una vera e propria offesa.

O muorz’ da’ crianza: quando nasce il celebre detto?

Come dicevamo, oggi l’espressione si è radicalmente capovolta, perché non mangiare tutto ciò che “il padrone di casa” offre, significa che quel piatto non è stato gradito, o forse che non sia abbastanza buono e saporito.

Ricordiamo che la parola “creanza” deriva dalla parola spagnola criar, che significa creare, allevare; in napoletano crianza, indica l’insieme delle buone maniere per vivere dignitosamente all’interno della società.

È importante sottolineare che Questa usanza, tipicamente napoletana, non trova riscontro in nessun galateo, e questa espressione/tradizione si è tramutata, tant’è che il detto viene pronunciato al contrario rispetto al passato: Nun lassà ‘O muorz’ da’ crianza.