La capacità di giudicare quanti elementi vediamo viene chiamata “numerosity adaptation effect” ed è stata riscontrata in tutto il regno animale, dalle scimmie, ai pesci e alle api, geni del mondo della matematica, ma non solo. Anche i cani sono in grado di riconoscere i numeri.
L’affermazione deriva da uno studio condotto su una serie di esemplari, che hanno dimostrato di possedere suddetta capacità.
“Siamo andati direttamente alla fonte, osservando il cervello dei cani, per avere una comprensione diretta di quello che succede nei neuroni quando vedono una quantità variabile di punti”, afferma la psicologa cognitiva Lauren Aulet.
I ricercatori hanno addestrato 11 cani ad entrare e sedersi immobili all’interno di una macchina per la risonanza magnetica, senza fornire agli animali alcun indizio al riguardo, punto chiave di discoreanza rispetto ai precedenti studi, nei quali i soggetti venivano addestrati e premiati per l’esecuzione di compiti “numerici”.
Sì sono illuminate otto delle undici regioni parieto temporali dei cani quando il rapporto tra i punti sullo schermo era maggiore, ma il loro cervello non ha risposto allo stesso modo quando sono cambiate le dimensioni e le posizioni dei punti, lasciando immutato il rapporto.
Ciò permette di comprendere un dettaglio fondamentale, ossia che i cani stavano rispondendo specificamente a una differenza di quantità.
Un altro dato fondamentale è che le regioni del cervello che si sono attivate risultano essere simili a quelle sfruttate dai primati, esseri umani compresi, per elaborare quantità.
“Parte del motivo per cui siamo in grado di eseguire calcoli è perché abbiamo questa fondamentale capacità che condividiamo con altri animali”, afferma Aulet.
Ricerche precedenti avevano già dimostrato che i cani possono contare fino a cinque e che essi sono dotati di una conoscenza di base della matematica semplice, il nuovo studio non fa altro che confermare la capacità degli animali di percepire quantità numeriche, senza alcun addestramento.