Il monologo Novecento debuttò ad Asti nell’estate del 1994 e fu scritto da Baricco per l’attore Eugenio Allegri e per il regista Gabriele Vacis. Col tempo il noto scritto di Baricco ha subito numerose metamorfosi, diventando ora film, ora canzone e addirittura un fumetto di Topolino, ma senza perdere la sua forza, la sua poeticità ma soprattutto la sua profondità. Novecento di Baricco ancora una volta sale sul palcoscenico e apre la stagione del Teatro Gobetti di Torino, a 30 anni di distanza dal suo debutto e a 2 anni dalla scomparsa del suo storico interprete Eugenio Allegri.
Lo spettacolo andrà in scena il 1° ottobre e sarà in replica fino al 13 ottobre. Ad averlo prodotto è stato il Teatro Stabile di Torino – Teatro nazionale in collaborazione con PoEM Impresa Sociale – Potenziali Evocati Multimediali. Lo spettacolo prevede una lettura corale che vedrà sul palcoscenico Lucia Corna, Pietro Maccabei, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e Gabriele Vacis. La scenografia e gli ambienti sono firmati da Roberto Tarasco, mentre il suono è di Riccardo Di Gianni.
Novecento ed Eugenio Allegri
Riferendosi allo storico interprete del monologo, gli giovani attori di PoEM hanno dichiarato: “qualche mese prima di andarsene – spiega la compagnia – era in scena a Torino, nella sala di Alfateatro, e noi, giovani attori di PoEM, eravamo seduti a guardare uno spettacolo che era anche leggenda, freschi di diploma, felici e completamente ignari del fatto che stessimo assistendo ad una delle ultime esibizioni di Eugenio, nostro maestro”. Questa nuova interpretazione di Novecento di Baricco vuole quindi anche essere un omaggio ad Eugenio Allegri che non ha mai smesso di prestargli la sua voce e la sua passione. Per questo motivo si è scelta la lettura corale, arricchita però “di ricordi e racconti di questo spettacolo che ha fatto la storia del teatro italiano”. L’obiettivo di questo spettacolo oltre tramandare le storie e la loro incisività nella nostra cultura è quindi ricordare anche gli interpreti che le hanno narrate.