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Nino D’Angelo: la storia della voce di Napoli

Il 21 giugno 1957 è un giorno che cambia profondamente la storia della musica napoletana, lasciando un’impronta indelebile. Nasce Nino D’Angelo, un artista che, più di molti altri, ha amato la sua terra d’origine, la Campania, conquistando il cuore di migliaia di appassionati.

Nino D’Angelo, i primi anni

Gaetano D’Angelo all’anagrafe, per il grande pubblico Nino, nasce a San Pietro a Patierno, nella periferia di Napoli. Primo di sei figli, di padre operaio e di madre casalinga, comincia ad intonare le prime canzoni in casa dei nonni paterni, amanti della musica napoletana.

Nel corso degli anni, mentre i suoi coetanei subiscono l’influsso di gruppi moderni -sono gli anni in cui esplode il fenomeno Beatles- Nino si avvicina sempre più alla musica della sua terra, lasciandosi ispirare da artisti del calibro di Sergio Bruni, Mario Abbate, Mario Merola.

Nino, viene scoperto da Padre Raffaello, durante un’esibizione amatoriale in una parrocchia di Casoria. Il padre cappuccino lo spinge e lo sostiene a studiare musica e ad intraprendere la carriera di cantante.

Comincia così il percorso artistico di Nino, per un caso fortuito. Comincia a partecipare ai festival di voci nuove del napoletano, e nel giro di poco, diventa uno dei cantanti più amati del territorio.

Nonostante le difficoltà economiche, la famiglia crede fermamente nel sogno di Nino e decide di sostenerlo in ogni modo. Grazie ad una colletta fatta dai parenti, riesce a raccogliere la somma necessaria per incidere il suo primo 45 giri, dal titolo “A storia mia” (‘O scippo), che lui stesso pubblicizza con il sistema della vendita porta a porta.

Questo disco ha un successo clamoroso e nasce l’idea di farne una sceneggiata con il medesimo titolo, alla quale seguono: “L’onorevole”, “‘E figli d ‘a carità”, “L’ultimo Natale ‘e papa mio”, “‘A parturente”.

Nel 1981 scrive “Nu jeans e na maglietta”, canzone neo-melodica per antonomasia; che consacra Nino D’Angelo come uno dei volti più amati dagli amanti della canzone napoletana.

Dopo film dall’omonimo titolo, ottiene un enorme successo e il suo caschetto dorato diventa il tratto distintivo dei ragazzi dei quartieri popolari del sud.

Un artista animato da un infinito amore per la sua Napoli, della quale diventa il simbolo.